STORIA

                 DESTRA STORICA
                              (1861-1876)                                                                       


(da pag.775 a pag.785 del libro)



La destra è il primo partito governante all’interno del nuovo Stato italiano, sostenuta dall’aristocrazia e dall’alta borghesia e di ispirazione fortemente cavouriana; si distingue per le sue idee liberali nell’economia e laiche nei rapporti Stato-Chiesa.
Inoltre al suo interno è caratterizzata non solo dalla presenza di sostenitori sabaudi di Cavour, bensì anche da gruppi moderati provenienti dal resto dell’Italia settentrionale.
La destra subito deve occuparsi di due problemi assai gravosi nel post unità:

ECONOMICO :

Per ciò che riguarda questo problema ci sono tre cause principali ovvero le spese militari, la ristrutturazione delle amministrazioni locali e debiti pre-unitari. Il partito governante inizia subito con una dimuzione delle dogane e un miglioramento delle vie di comunicazione per favorire il mercato nello stato e favorendo il settore primario cercando di raggiungere il capitalismo agrario, andando però a sfavorire le industrie, che al nord non tengono più il passo delle potenze europee e a sud spesso falliscono. L’introduzione di ulteriori tasse, come quella sul macinato, porteranno a fenomeni di rivolte, placate dallo stesso stato; nonostante ciò la destra riusci nel ’76 ad ottenere il pareggio di bilancio, anche se con non pochi sacrifici.

POLITICO :

Per quanto invece riguarda il problema politico, la Destra decide di intraprendere una via accentristica, vista l’impossibiltà di un decentramento e vista la necessità di un forte controllo dello Stato sul paese. Uno dei motivi che spinsero la classe dirigente ad adottare questa soluzione è sicuramente il malessere del mezzogiorno legato al fenomeno del brigantaggio, per cui saranno poi introdotti appositi tribunali che debelleranno questa piaga nello Stato noenoato. (Nascita associazioni Mafiose). Per la classe dirigente rimane poi il problema del completamento unitario, infatti dopo la terza guerra di indipendenza con la quale ottene il Veneto, il Lazio e Roma rimanevano ancora in mano pontificia, sotto la stretta protezione francese. Dopo ripetuti tentativi falliti, aventi origine da fazioni mazziniane e garibaldine, di annettere Roma all’Italia, nel 1870 (20 settembre), approfittando della guerra franco-prussiana, le truppe statali entrarono nella futura capitale. Tramite un plebiscito, avvenuto poco dopo, i cittadini romani decidevano di unirsi allo stato italiano.
Nel ’71 la Destra per tentare di risolvere il problema con la Chiesa e con il Papa, emanò la legge delle guarentigie, tramite la quale lo stato si impegnava a garantire al pontefice le condizioni adatte per esercitare il suo potere, ormai solo spirituale. Il tentativo di riappacificazione portato avanti dalla Destra sarà però vano perché con il non expedit il pontefice formula un esplicito divieto di partecipare alla vita politica dello stato ai cittadini italiani.

Nel ’76 la Destra tuttavia cadrà perché, nonostante il raggiungimento dell’unità e del pareggio di bilancio, le numerose tasse e la perdita dell’appoggio da parte degli industriali, nucleo centrale del partito, gli saranno fatali. 



IMPERIALISMO:


L’età dell’Imperialismo comincia con la caduta della Destra storica (1870) e termina con la prima guerra mondiale (1914).

CONCETTO DI IMPERIALISMO:

Sul concetto di Imperialismo si sono soffermati Lenin e Shumpeter:
1) Lenin considera l’Imperialismo come un periodo storico che ha come causa prevalente una trasformazione di carattere economico, ossia una trasformazione del sistema capitalistico. Lenin parla infatti di capitalismo monopolistico e con ciò intende quel sistema caratterizzato da monopoli, da capitale finanziario (si crea un nuovo capitale che è una sintesi di capitale industriale e di capitale bancario), da esportazioni (aumenta l’esportazione di capitale finanziario perché non trova sbocchi all’interno) dalla divisione dei territori extraeuropei e dalla spartizione politica tra gli Stati.

2) Shumpeter sviluppa un discorso contrapposto a quello di Lenin; sostiene infatti che il concetto di capitalismo e quello di Imperialismo siano eterogenei poiché l’Imperialismo è caratterizzato da impegno di conquista, dall’uso della forza e della violenza e da un sistema economico protezionistico; il capitalismo invece è a favore dell’abbattimento delle barriere doganali (contrario quindi ad un sistema protezionistico) ed è da sempre stato favorevole agli accordi commerciali (contrario quindi all’uso della forza e della violenza). Inoltre Shumpeter si sofferma sulle cause dell’Imperialismo e, partendo dalla tesi di Lenin, arriva a confutarla; se fosse vero quello che dice Lenin, allora gli Stati dove il capitalismo è radicato, dovrebbero essere gli Stati imperialisti ma ciò non è vero per la Russia (forte potenza imperialista ma priva del sistema capitalistico) e per gli USA (prima potenza capitalistica ma non grande potenza imperialistica).


SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE:

La seconda Rivoluzione Industriale comincia nel 1873. In essa si assiste a una forte riduzione della produzione e del profitto e ciò porta all’impoverimento di alcune imprese e al rafforzamento di altre; per quanto riguarda l’agricoltura, vi è la concorrenza del grano americano e ciò porta all’introduzione di una economia protezionistica; per quanto riguarda l’Industria nacquero i consorzi (cartelli) fra aziende dello stesso settore che si accordavano sulla produzione e sui prezzi e nacquero le concentrazioni (trusts) fra imprese prima indipendenti. Queste novità industriali portano quindi al declino della libera concorrenza e portano all’introduzione dei monopoli; altra importante novità riguarda l’applicazione della ricerca scientifica nella produzione, che porta ad un utilizzo maggiore dell’acciaio e all’introduzione del motore a scoppio.

ESPANSIONE DEGLI STATI:

- Africa: Francia e Inghilterra occuparono rispettivamente Tunisia (1881) ed Egitto (1882). Dopo la conferenza di Berlino (1884-1885), convocata per risolvere i contrasti internazionali suscitati dall’espansione belga in Congo, Belgio, Francia, Germania e Inghilterra ottennero il possesso di vari territori africani. L’Inghilterra cercò di unire le aree settentrionali in suo possesso, con quelle meridionali e il loro disegno potè realizzarsi solo dopo una lunga e sanguinosa guerra contro i boeri.

- Asia: nel territorio asiatico vi fu la conquista francese dell’Indocina, la spartizione del Pacifico e lo sviluppo della colonizzazione russa della Siberia. L’altra direttrice dell’espansionismo russo (quella verso l’Asia centrale) portò l’Impero zarista a un duro contrasto con l’Inghilterra.

Trasformazioni sociali e politiche nell’Imperialismo

- Dal punto di vista sociale, la società imperialista è caratterizzata dai movimenti operai e dalla questione dei ceti medi;
- Dal punto di vista ideologico vi sono tre diversi pensieri : il socialismo, il pensiero cattolico e il Nazionalismo.


PARTITO SOCIAL-DEMOCRATICO TEDESCO
                               (1875)


Il P.S.D, che ha come progetto ultimo la creazione di uno Stato federato, nasce nel 1875 tramite l’unione di due componenti, quella marxista e quella lassaliana.
Entrambe le parti erano in linea con l’analisi del sistema marxista, ma la seconda componente voleva, a differenza della prima, un percorso liberal democratico e non esclusivamente rivoluzionario. 
Successivamente alla sua nascita, durante il suo sviluppo il Partito andrà integrandosi al sistema statale, grazie anche a diversi interventi della forza governante a favore, per esempio, dei lavoratori . Svilupperà al suo interno tre prevalenti correnti di pensiero: quella ortodossa, quella rivoluzionaria e quella Bernsteiniana. La prima asseconda fortemente la prospettiva marxista e kantzkiana e vede l’obbiettivo rivoluzionario come realizzabile tramite una dialettica parlamentare e con la democrazia come mezzo necessario, la seconda, parte minoritaria, vede invece la democrazia come mezzo solo collaterale e come necessario invece tener sempre pronta a svilupparsi la rivoluzione.
Per quanto riguarda invece la terza corrente Barnstein (ultimo decennio ‘800) affianca una linea rivisionista, con la volontà di cambiare la mentalità del partito, adattandosi ai cambiamenti storici e considerando la rivoluzione solamente come un qualcosa di totalmente negativo (catastrofe).
A questo partito si ispireranno poi diversi partiti europei come quello kantzkiano in Russia, quello revisionista inglese e riformista-rivisionista francese, dove la linea sorellina da però maggior peso all’aspetto pratica che a quello teorico, in maniera tale da colpire e coinvolgere le masse.

                   
                IMPERO TEDESCO


FASE BISMARKIANA (1871-1890):

Il cancelliere tedesco una volta trovata l’unità nazionale, decise di provare a creare un equilibrio di alleanze tali da rafforzare la posizione tedesca e da isolare la Francia.
Andò cosi formandosi il “patto dei tre imperatori” che, nel 1873, sanciva l’alleanza tra Germania, Austria e Russia, con un ostacolo però: lo scontro autro-russo per il controllo sui Balcani, soprattutto dopo che la Russia espanse il suoi confini nella penisola sopracitata, in seguito ad una vittoria ai danni dei turchi. Così Bismark, per manter saldo il sistema di alleanze, nel Congresso di Berlino del 1878, riuscì a distribuire i territori balcanici in maniera tale che ne avessero vantaggio gli inglesi (Cipro), gli austriaci e ovviamente gli stessi russi. Il cancelliere tedesco riuscì poi anche a portare dalla sua parte l’Italia, accentuandone il conflitto con la Francia per la questione tunisina.
Infatti di lì a poco verrà sottoscritta la Triplice Alleanza tra Germania, Austria e Italia appunto, con degli accordi segreti con la Russia che comprendevano patti di non aggressione.

FASE GUGLIELMINA (1890-1913) :

Per quanto riguarda la politica interna il successore di Bismark procede per un cambiamento di rapporto con i socialisti, cercando un rapporto diretto con le masse operaie, provando a creare una sorte di equilibrio internazionale tale da affermare la Germania come potenza europea primeggiante.
Per ciò che concerne la politica estera invece, Guglielmo va contro le tendenze pacifiste bismarkiane e potenzia la flotta per tener testa all’Inghilterra e cerca di confinare l’espansione nel nord Africa della Francia. L’Inghilterra decide di allearsi alla Francia, con cui la Germania sfiora due volte il conflitto per la questione marocchina, e a sua volta lo stato francese stringe accordi con i Russi, infastiditi dall’accordo stipulati tra turchi e tedeschi riguardo la costruzione di una ferrovia che avrebbe collocato Bagdad alla Turchia. Guglielmo va così sgretolando il fragile equilibrio di alleanze creato da Bismark.



SITUAZIONE AUSTRIACA:

Nel 1866 viene sconfitta dalla Germania. L’Austria comprendeva anche l’Ungheria, caratterizzata da forti volontà indipendentistiche, tanto che all’interno dell’impero vi erano due governi distinti che erano sottoposti ad un unico re (austriaco). All’interno dello stato austro-ungarico vi erano presenti anche altre popolazioni come quelle italiane, polacche e soprattutto slave. Quest’ultima voleva la realizzazione di un progetto trialistico, con un riconoscimento di indipendenza anche alla loro nazionalità e non solo a quella ungherese. Per sventar questo problema degli slavi, i nazionalisti tedeschi e gli ungheresi uccisero l’erede al trono di Germania Francesco Ferdinando, favorevole a questo progetto.