( premessa: questi sono solo gli appunti del
Ferro, visto che continuava a saltare da una parte all’altra è meglio leggersi
anche il libro )
(libro storia :
cap. 16: pag 587 a 590- cap.19 : da 629 a 645-
cap. 27 905 a 919)
LA POLITICA ITALIANA DOPO IL CENTRISMO
(cap.
16 pag 587 a 589 )
Il centro sinistra: governo Fanfani e
governo Moro
Intorno alla metà degli anni 50,
il centrismo entra in crisi e ne conseguono grandi cambiamenti.
I partiti : i cambiamenti del PSI, PCI e DC.
Nel 1956 entrano in Ungheria i carri armati
sovietici per contrastare la rivoluzione in atto nel paese che voleva porre
fine alla dominazione russa; mentre il partito comunista si mantiene
fedele al modello sovietico, nonostante le diverse critiche ai crimini si
Stalin, il partito socialista, pur formato da diverse componenti ( marxista,
quella principale, e riformista ) si distacca profondamente dalla Russia,
dichiarandosi disposto a collaborare a una politica di riforme.
Anche nella democrazia cristiana ci sono
diversi cambiamenti: De Gasperi viene allontanato della politica; il partito
cambia direzione: si opta per l’intervento statale nell’economia e si critica,
invece, le impostazioni liberiste dei governi precedenti. Emergono nuove figure
nel partito, come Aldo Moro e Amintore Fanfani, futuro segretario dello stesso
partito. Fanfani si adopererà per rinnovare il partito, cancellare quella
dipendenza dai ceti ricchi investendo
nel pubblico per ottenere maggior sostegno dagli altri. Sempre con l’intervento
si Fanfani si ha l’accordo con la partito socialista, alleanza in pieno accordo
con la costituzione che prevedeva la revisione di diversi articoli dei diritti
economici e un interesse verso le regioni.
Il
governo Fanfani: programmazione dell’economia, la riforma della scuola
( libro di storia: pag da 634, fatto davvero bene)
Fanfani ottenne nel 1961 l’astensione dai
socialisti in Parlamento, si ebbe così un governo monocolore presieduto dello
stesso Fanfani e una larga partecipazione del centro-sinistra.
Il programma di governo, ispirato da Fanfani
e sostenuto dei socialisti, ha come obbiettivo un sistema di programmazione
economica, già presente nell’articolo 41: “ la legge determina i programmi e i
controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata sia
indirizzata e coordinata a fini sociali.”, nell’articolo, infatti, non si parla
né di liberalismo, né di pianificazione, ma di programmazione , che avrebbe dovuto appianare lo squilibrio tra
nord e sud.
Il programma si articolava su diversi punti: il
controllo dell’economia, la riforma della scuola, la tassazione dei titoli
azionari ( durerà poco ) e l’ introduzione delle regioni a statuto ordinario.
Per poter aspirare al controllo
dell’economia, era fondamentale avere il controllo dell’energia : venne
nazionalizzata la produzione energetica anche dell’energia elettrica ( nasce
l’ENEL 1962).In questo modo si poté controllare l’importazione dei privati;
venne riformato il sistema d’istruzione
(1962) con l’obbiettivo di diffondere l’uguaglianza e di superare la
discriminazione sociale anche a livello scolastico; avvenne così l’unificazione
della scuola MEDIA , (scompare la differenza tra istituti tecnici e studi
umanistici riservata solo a pochi) ,
vengono assunti numerosi insegnanti ( per affrontare la disoccupazione). (La
riforma delle superiori, sotto spinta anche dei comunisti, si avrà negli anni
’60, quando l’ingresso alle università sarà libero e non più dipendente dalla
scuola superiore frequentata.) Venne, però, accantonata, l’introduzione delle
regioni a statuto ordinario: la DC temeva che al loro interno, avrebbero potuto
prendere piede poteri diversi da quello centrale, ( es. comunisti in Toscana.)
Il
governo Moro
(cap.
19 pag 633 a 641 )
Nel 1963 sotto la presidenza di Moro, nacque
un nuovo governo su basi più moderate rispetto al precedente; il nuovo governo
di centro-sinistra bloccò immediatamente le varie riforme anche a causa dei
primi segnali di crisi.
Nell’aria c’era un clima molto teso anche per
la paura dell’attualizzazione del piano “Solo”, questo piano ideato del Generale
Giovanni de Lorenzo e coinvolgeva i servizi segreti per cercare di bloccare il
processo riformatore e riaffermare un sistema politico- conservatore
autoritario e consisteva nell’occupazione di prefetture e altri centri da parte
Solo dell’arma dei carabinieri, il
piano, però non scatterà.
Il
terrorismo e il ‘68 in Italia
( pag 641 )
Il ’68
italiano fu fortemente influenzato più che altro dal Marxismo; né si ravvisa
una forte tendenza all’assemblearismo , queste assemblee permanenti erano
tenute nelle scuole e nelle università e al loro interno si decideva qualsiasi
cosa e “Si aveva come obbiettivo lo scardinamento del sistema
capitalistico in tutto lo stato, non
solo nell’economia, ma anche sul piano dell’organizzazione, del primato delle multinazionali
”.
( Mareuse )
Nel 1969
una bomba esplose e Milano in piazza
Fontana, esattamente davanti alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, dalle
indagini risultarono che i responsabili appartenessero all’estrema destra
fascista ( furono arrestati Pinelli, che morì precipitando dalla questura tre
giorni dopo, e Valpreda), l’incapacità di
risolvere il caso venne messa sotto accusa dall’opinione pubblica che denunciò la volontà dai servizi di sicurezza
di deviare l’attenzione su una pista anarchica, e si parlò allora, per la prima
volta , di strategia del terrore, messa in atto dalle forze di destra per
incrinare il governo e favorire una soluzione autoritaria.
Sorgono le prime forme di mobilitazione
antisistema della sinistra, prima
l’opposizione ai tentativi di colpo di stato della destra ( esempio il piano
Solo ), poi azioni rivoluzionarie come il gruppo di “ lotta continua” che
inizia la propaganda contro l’asservimento della polizia alla Capitale, ( viene
ucciso Calabresi, dal suo ufficio era “caduto” l’anarchico sospettato della
strage di piazza Fontana); vengono a formarsi diversi gruppi rivoluzionari
antisistema che saranno poi le Brigate Rosse.
Gli
anni ’70 e Berlinguer
(pag 643 a 644 )
Nel ’73 c’era stato un colpo di stato in
Cile, dove la destra, sostenuta dai servizi segreti americani, fa cadere il
governo socialista; Berlinguer spera che possa accadere qualcosa di simile
anche in Italia e così, sostenne la necessità di ottenere un compromesso storico , un accordo
politico più solido della già presente alleanza con i comunisti e i socialisti.
Berlinguer decide così di allearsi con le forze
cattoliche progressiste in grado di assicurargli una buona base di massa,
necessaria per avere stabilità e riforme. Amalgamando così le diverse
prospettive, il PSI divenne il partito di convergenza delle eterogenee istanze
di trasformazione che si agitavano nella realtà italiana.
Il COMPROMESSO STORICO venne elaborato da
Moro ( per una prospettiva di breve periodo) e dallo stesso Berlinguer ( per
una di lungo periodo ); divenne possibile anche perché nel ’68 il PC aveva
cambiato un po’ la sua prospettiva condannando un altro intervento del PATTO DI
VARSAVIA, ormai la “spinta della Rivoluzione Bolscevica si è esaurita” e si
decide di prenderne le distanze, viene designato il progetto dell’Eurocomunismo
(creare un programma comune, ma diverso da quello russo).
Il compromesso storico insiste sul principio
di AUSTERITA’. Era presente moltissima corruzione nell’ambito politico e
bisognava promuovere una nuova ETICA POLITICA.
A partire dal ’75 la situazione italiana
peggiorò gradualmente: al terrorismo,
prima nero ( basato sulla strategia
della tensione) si aggiunse quello rosso (si
concentrava su colpire il potere ); si aggiunse la crisi economica. Nello
stesso anno il PIL scese molto e aumentò l’inflazione in parte dovuta
all’aumento dei prezzi dei petrolieri arabi e a spese eccessive.
In questo periodo di emergenza, entra in
azione il principio di austerità: moralizzazione sociale, minor spesa e nuovo
modo di vivere più sobrio e soprattutto si decide di avviare un governo più
organico con i comunisti all’interno, questi avrebbero sostenuto il governo,
entrando nella maggioranza, ma senza possedere alcun ministero.
Il 16 marzo del 1678 le BR rapiscono Aldo
Moro, lo stesso giorno in cui il nuovo governo di Andreotti doveva essere
presentato, Moro era uno degli artefici principali della politica di solidarietà. In questo periodo difficile ( la decisione
di non trattare con le BR e la conseguente morte di Moro) , entrò in carica il
nuovo governo di solidarietà nazionale.
Il
nuovo governo promuoveva una politica basata sulla maggior austerità e sulla
diminuzione delle richieste sindacali portò a un miglioramenti, come il calo
dell’inflazione e il miglioramento della situazione economica, dovuto però ad
una riforma fiscale che aveva
riordinato il sistema di tassazione e lo aveva reso più efficace. Tuttavia
questo governo non riuscì a produrre altre riforme significative: la
Legge
dell’equo canone ( regolare e calmierare
il livello degli affitti ) aveva creato un mercato degli affitti secondario, la riforma sanitaria ( cure gratuite e
enti sanitari affidati alle regioni ) era, nel concreto, una fonte di spreco.
Lo stato intervenne attivamente ed
energicamente nella lotta al terrorismo, il fenomeno si riassorbì gradualmente
a partire dagli anni ’80.
Nel
’79 viene meno la solidarietà nazionale per una questione di politica estera:
l’Italia entra nel recente sistema monetario Europeo, nonostante l’opposizione
dei comunisti che successivamente abbandonarono il governo. Questa nuova
situazione lasciò ampio spazio al partito socialista, che diversamente dal PCI
non era mal visto degli USA, tuttavia emerse prevalentemente il PSI riformato di Craxi. ( che segue la linea
di Proudon.)
Dagli
anni 80 al 93
( pag 645 a 648 )
Gli anni 80
La figura di Craxi. Craxi era un personaggio
di spicco, ragioniere del PSI che mirava a ribaltare gli equilibri , ( accordo
con DC PCI ), il PSI ripudiava esplicitamente Marx e si richiamava al
socialismo riformato
L’Italia degli anni ’80 diventa il 5° paese
industriale,tuttavia sotto questo benessere aumenta il debito pubblico rispetto
al PIL e nel ’91 il debito supererà addirittura il PIL; l’Italia, infatti, non
approfittato del periodo di benessere per limitare il debito pubblico, ( es con investimenti nelle risorse ) e si
iniziò a parlare di occasione persa e così, nel ’92 si arrivò vicino alla
bancarotta e il governo Amato dovette prendere dei provvedimenti d’urgenza.
Il terrorismo. Nonostante la media di 800
attentati all’anno, comincia lentamente a rientrare Il
fenomeno del terrorismo, anche grazie alla legge sui pentiti che aiuta a scardinare i vari gruppi. Continua la
strategia della tensione e gli attentati, il 2 agosto dello stesso anno,
muoiono 80 persone nell’attentato alla stazione di Bologna, intervengono immediatamente i
servizi segreti ma, solo dopo depistaggi e 16 anni di processo e revisioni di
sentenze si riconosceranno i colpevoli in gruppi di destra- ?? responsabili di
aver collocato l’esplosivo ( loro si dichiararono innocenti) . Le difficoltà nella chiusura di questo
processo sono da imputare ai diversi depistaggi orditi dal personaggi occulti.
Cossiga,
l’attuale presidente della repubblica, dichiarò ai giornali che secondo lui la
responsabilità era da imputare all’ ORP ( l’organizzazione di resistenza
palestinese ), sempre sotto il suo mandato esplode la questione Gladio un’organizzazione militare italiana, legata alla
NATO con il compito di intervenire per
evitare l’avvento al potere dei comunisti
e un’eventuale invasione dell’Unione Sovietica.
I governi non DC. Alla fine degli anni ’70,
sale al potere il presidente Sandro Pertini, successore di Giovanni Leone,
eletto nel ’71, e dimesso dopo essere stato accusato ingiustamente di
corruzione. Il presidente Pertini darà
l’incarico a di presidente del consiglio
a Spadolini, repubblicano, che affronterà diverse questioni. La prima questione
affrontata fu lo scioglimento della
Loggia P2, una loggia massonica segreta ben inserita ai vertici dello stato
( politica, amministrazione e esercito ) che aveva lo scopo attuare una
ristrutturazione autoritaria dello stato; Spadolini lo scioglierà nell’81.
La seconda questione fu la modifica della costituzione.
Successivamente il Presidente Pertini diede
l’incarico dei premier a Craxi ( da ’83
a ’87 ), leader socialista.
Craxi insiste sulla necessità di riformare il sistema, punta all’aumento
del potere sia del presidente del consiglio che del governo stesso, per
velocizzare l’iter legislativo e maggior
elasticità, così per ottenere ciò si trova un accordo con Cossiga,
presidente della repubblica subentrato a Pertini.
( Cossiga era d’accordo nonostante dovesse
garantirla, voleva procedere con delle “picconate”).
Nell’84
si rivede il concordato con il papa del
’29 per renderlo più in linea con la costituzione: si limitano i privilegi
della chiesa, l’istruzione della religione cristiana nelle scuole statali non è
più obbligatoria, i preti non sono più stipendiati dallo stato, la religione
cattolica non è più religione di stato ( stato laico ).
Si sottolinea poi la volontà di essere
autonomi dalla politica internazionale.
In questo periodo l’inflazione è ormai al
15-16% e continua a salire a causa del principio della scala mobile ( adeguazione dei salari all’inflazione), per la
volontà di comunisti e parte della maggioranza
si arriva al referendum per modificare questo principio, tuttavia
l’opinione pubblica sostenne Craxi e il referendum non passò.
La
Prima e la Seconda Repubblica
( 649 a 650 / cp 27 : da 905 a 919 )
La prima repubblica. Nella prima repubblica
assumono un ruolo importante i partiti, ( elezioni tramite il sistema
parlamentare ) tra i partiti principali troviamo la DC, PSI, PCI, liberale e il
partito democratico.
Nel ’92-’93 cambia l’orizzonte politico e
molti di questi partiti non si trovano più.
a)
Contesto
internazionale. Si ha la caduta del muro di Berlino, si percepisce la fine del
comunismo in Europa e crollano i voti per tutti quei partiti anticomunisti,
come la DC ( cha aveva la funzione di impedire che i comunisti arrivassero al
potere), il PCI , invece, cambia nome e prende le distanze da tutti i simboli
comunisti. Si creano in questo frangente le leghe, alleanze politiche
momentanee tra partiti, per ottenere dei benefici comuni.
b)
Contesto interno:
tangentopoli. Il fenomeno ci corruzione è dilagato per tutto l’orizzonte
politico, ormai per ottenere qualsiasi cosa di deve pagare una tangente, per
contrastare Tangentopoli che vide coinvolta l’opinione pubblica contro i
partiti, si diede il via ad un piano di processi giudiziari per arrestare i
corrotti, i processi, pubblici e trasmessi in TV, videro protagonista Di Pietro
come accusatore e come imputati i vari partiti, tra cui il partito liberale, quello
repubblicano, quello socialdemocratico, e la DC ( che poi scomparirà, fino al
’78, infatti, aveva trovato un buon
sostenitore nel Papa Paolo IV, ma non con Wojtyla , si aggiunse poi un crollo
dei consensi); invece il partito dei comunisti resterà indenne poiché i membri
incriminati si presero le colpe. Si presenteranno anche le leghe regionali. (
ottennero un discreto successo, diffuse in molte regioni del nord; la loro
propaganda era contro il centrismo del governo e facevano leva anche sui
pregiudizi xenofobi e antimeridionalisti)
( ricordare: il partito liberale è conservatore, si basa
su concetti liberali. Il liberalismo: è un concetto più economico, non comporta
subito la libertà totale dal mercato.)
c)
La crisi economica
di Amato, rischio della bancarotta. Affronta subito il problema prima con
interventi fiscali sui beni immobiliari e mobiliari dei cittadini, poi con una
manovra di riduzione delle spese ( tra qui quelle sanitarie) e infine con la
privatizzazione di alcune grandi imprese pubbliche.
d)
Le mafie. In questo
periodo le organizzazioni mafiose si erano espanse moltissimo, dal sud a nord
della penisola, c’erano alcune zone, totalmente sotto il loro controllo (per
esempio la Puglia).
Nel ’90 un politico, Sandro Lima appartenente alla DC,
esponente della corrente andriottiana venne ucciso, ormai erano evidenti i
rapporti tra la politica e queste organizzazioni malavitose.
In questi stessi anni, il governo iniziò una dura
politica contro le Mafie, tra i vari giudici si distinse il giudice Falcone,
che purtroppo saltò in aria con tutta la sua scorta, doveva diventare il
coordinatore dei processi contro la stessa Mafia, successivamente toccherà a
Borsellino, un suo collaboratore.
e)
La riforma
istituzionale. Mario Segni, figlio del presidente della Rep. Ed esponente della
DC, tramite una serie di referendum riesce ad introdurre una serie di cambiamenti
( due vengono cassati dalla corte costituzionale, l’unico aperto va al
referendum ): nel ‘90- ‘91 passa la proposta di ridurre le preferenze ad 1
sola; ma non passa la legge per introdurre elementi maggioritari; nel ’93 si
hanno le prime votazioni per inserire la votazione maggioritaria al senato, la
legge elettorale per il senato sarà al 25% proporzionale e 75% maggioritaria.
Politica
nell’età del BIPOLARISMO ( dopo il ’93)
( cap
27 da 911 a 917)
a) Bipolarismo = alternanza tra destra e sinistra.
La destra. Il primo governo Berlusconi ( 1994 finisce dopo 8 mesi) Le elezioni
del ’94, videro il successo di Forza
Italia ( si presenta con un’alleanza
con un nuovo partito creato da poco, risultato dell’evoluzione della destra
italiana: Alleanza Nazionale particolarmente
radicata nel centro sud e favorevole all’intervento assistenziale dello stato (al
suo interno vediamo Fini che ruppe ogni
continuità con il movimento sociale precedente); allearsi con la Lega, grazie all’accordo politico,
elaborato da Fisichella che prevedeva un nuovo partito di destra capace di
raccogliere la DC e i liberalconservatori. La destra vince queste elezioni.
Tuttavia ci furono delle tensioni tra Alleanza Nazionale e la Lega, che portarono alla rottura nel
’96.
La sinistra. Nella sinistra troviamo il progetto
Ulivo promosso da Prodi ( gov. Prodi nel 1996). Prodi era stato il presidente
dell’IRI ( l’istituto per la ricostruzione Industriale) legato alla DC. Ottiene
la giuda del partito che raccoglie sotto di se la vecchia DC, il rinnovato PCI
e esponenti della sinistra appartenenti a Rifondazione Comunista ( Bertinotti)
e sarà la stessa Rifondazione Comunista a togliere l’appoggio al governo sia
per la politica estera ( interventi per la NATO ) sia per la politica sociale (
tentativo di tenere sotto controllo la spesa pubblica )e la dipendenza dagli
USA.
Prodi, insieme a Ciampi è artefice
dell’ingresso dell’Italia a pieno titolo nel progetto dell’ Unione
Europea; questo adeguarsi ai parametri
per soddisfare le richieste del trattato di Maastricht comportava, però, una riduzione degli
investimenti nel sociale e il cambiamento del piano economico. ( Politica
estera che si ripercuote su quella interna. )Nel ‘92 l’Italia esce dagli accordi Monetari, poi ci
sarà l’adeguamento al progetto dell’EU.
a)
I governi Berlusconi
( primo governo vedi la destra e pag 914 sul libro )
- il secondo Governo Berlusconi (2001-2005) .
Nel 2001 Berlusconi propone un nuovo governo, chiamando Fini alla
Vicepresidenza del Consiglio e Bossi al Ministero delle riforme istituzionali;
per la fine di giugno propose un vasto programma basato su provvedimenti
incentivi fiscali e snellimenti delle procedure d’investimento. Ma nel mese di
luglio in occasione del G8 fu evidenti l’incapacità di gestire l’ordine
pubblico e una serie di provvedimenti ( come
una pena minore per il falso in bilancio, l’abolizione delle tasse sulle
successioni .. ) apparivano all’opinione pubblica e all’opposizione una forma
di tutela per lo stesso premier.
Cade nel 2005.
-Il terzo Governo Berlusconi cade a causa del
il distacco di Fini e l’abbandono dell’UDC legati all’imposta proporzionale (
meno pagamenti per i ricchi )
-Il quarto governo “nasce” sostenuto da
coalizioni instabili, vengono proposte diverse riforme alcune ottenuto altre
invece no, come la riforma costituzionale o quella del lavoro( per aver maggior
flessibilità ) ; ci sono poi degli interventi nel settore della giustizia
legati, però, a vari conflitti di
interesse del premier ( es la proprietà di vari media e l’annessa possibilità
di controllare l’informazione ).
Sotto questo governo vedremo come, di fatto,
non verranno portati a termine i grandi progetti di riforme.
-
L’altro Polo (
Ulivo sotto i due governi Prodi, che
resistono nonostante le grandi difficoltà interne, vediamo,invece, la
realizzazione di riforme)
I governi Prodi
( pag
915)
Il primo governo Prodi Nonostante la sfiducia
dell’EU, Prodi, nel ’97-’98 riesce a far ottenere all’Italia i requisiti per
entrare nell’Euro, introduce la tassa sull’Europa, riduce la spesa pubblica,
sostiene il principio di austerità e tenta di ridurre la spesa sociale,
guadagnandosi però la critica e il malcontento dei gruppi di estrema sinistra.
Il governo cade a causa di lotte interne.
Il
governo D’Alema
( pag
917 )
Nel 1998, dopo un ennesimo contrasto per la
politica economica, il rifondazione comunista nega la fiducia a Prodi che fu costretto a dimettersi. Si formò
rapidamente un nuove governo di centro-sinistra preseduto da D’Alema. D’Alema
sostenne l’intervento contro la Jugoslavia per il Kosovo ( contro Milosevic ) e
l’elezione di Ciampi alla presidenza della repubblica.
b) Crisi economica
GLI ANNI DAL 2000 ALLA CRISI ECONOMICA
ATTUALE
Al
governo Prodi, caduto a causa della crisi interna, succede, nel 2000, il
governo Amato sotto il quale si elabora la riforma del titolo IV della costituzione.
Dal 2001 al 2005 abbiamo, invece, il governo Berlusconi che tra le varie
iniziative, come la riforma sulle elezioni. Già nel 1993 il sistema era
maggioritario; nel 2005 viene ripristinato il sistema PROPORZIONALE CON
CORREZIONI ; un’altra riforma che però non riuscirà ad essere realizzata,
poiché bocciata dagli elettori, è quella presidenziale ( in armonia con
l’art.138), dove venivano aumentati i poteri del presidente del consiglio e
diminuiti quelli del presidente della repubblica.
La questione
del terrorismo
Dopo l’11 , si scatenò la guerra in
Afganistan, tra USA e GB, che Bush motivava sostenendo la tesi della presenza
di armi si distruzione di massa in Iraq; in Italia la destra era filoamericana
e sostenne la guerra di Bush; mentre il centro sinistra si schierò dalla parte
opposta.
Dal
2007 al 2008
La crisi economica iniziò a manifestarsi
in America, sotto Bush con il quale
iniziarono una serie di interventi pubblici; nel 2008 salì al governo Obama.
Sempre restando in tema di crisi, potremmo
prendere in considerazione l’opinione di diversi economi:
-
Stiglitz, segue la linea keynesiana, sostiene
che la necessità di un controllo della finanzia internazionale, l’investimento
nel settore pubblico,nella ricerca e nell’istituzione. Egli, inoltre crede che
sia necessario assicurare la libertà e la trasparenza del mercato .
-
Latouches teorizza
tutta la decrescita, l’unico modo per riuscire a cambiare la visione generale
dell’economia; bisogna rendere possibile la crescita sostenibile e gli interventi
devono essere mirati per scongiurare eventuali squilibri futuri.
-
Sen , critica le
visioni neoliberaliste, deve essere creata un’economia etica che deve rendere
possibile lo sviluppo di tutti gli individui.
( Per quasi tutti questi storici è possibile trovare
l’intervista con Fazio su You tube )
Il 19°
secolo è stato il secolo che ha segnato lo sviluppo degli Stati Uniti;ora, invece, è
il secolo del Cina, dell’Asia e del Brasile; la loro crescita è legata
all’aumento della popolazione, conseguenza diretta è la maggior richiesta e il
crescente consumo di materie e di prezzo; tutto ciò porterà ad una crisi
finanziaria.
La Crisi moderna
La
crisi è riassumibile in 4 fasi principali: la crisi immobiliare,la crisi bancaria, quella della
borsa e la crisi economica reale.
LA CRISI IMMOBILIARE è legata alla crescita
nella costruzione delle case. Le banche concedono i crediti con meno
restrizione anche a chi non può garantire di poterli restituire, mettendo,
però, delle ipoteche sulla casa stessa, successivamente questo comportamento
verrò esteso a tutta l’economia. Ad un certo punto,però, si ebbe la
stabilizzazione dei prezzi e lentamente iniziarono a scendere, erano,ormai,
presenti molte case invendute.
Di fronte a questa situazione e alla
possibilità di perdere tutti gli investimenti annessi, le banche crearono dei
titoli misti, ovvero dei pacchetti che erano formati da tanti titoli: alcuni a
forte rischio, altri a medio e altri ancora a scarso, e li proponevano come
sicuri, in questo modo, questi titoli di seconda scelta viaggiarono per tutto
il mondo.
LA CRISI BANCARIA è legata all’acquisto dei
titoli di seconda scelta, immessi sul mercato dalle banche USA e acquistati da
quelle di tutto il mondo. Improvvisamente avvenne il fallimento di alcune banche
in tutto il mondo, attraverso l’analisi di mercato si scoprì che i titoli
americani acquistati contenevano della “spazzatura”. La prima reazione delle
banche è la restrizione i prestiti, la collaborazione tra le varie banche
cessa, poiché si teme che la banca a cui si potrebbero prestare dei liquidi,
non sarà più in grado di restituirli.
LA CRISI DELLA BORSA è legata alle quotazioni
della banca nella borsa mondiale. Le azioni di banche e imprese crollano;
inoltre gli investimenti esteri si spostano su altri settori.
LA CRISI ECONOMICA “REALE”.
Visto
che sia le imprese che a privati non sono concessi dei prestiti, per pagare le
materie necessarie, in cui costi aumentano con l’avanzata della crisi,
falliscono i progetti e aumenta la disoccupazione. In America, alcune banche
vengono salvate dall’intervento pubblico, si usano, cioè i fondi di tutti per
evitare la condizioni peggiori. In Italia, e in generale in tutt’Europa le
banche sono state più previdenti nell’acquisto e avevano un capitale solido come
base che gli garantiva maggior garanzie. Tuttavia la rete finanziaria è tale
che alla caduta di qualcosa, corrisponde il tracollo di un’altra; in America
c’è la perdita della borsa che porta a meno circolazione di moneta nel mondo.
Gli interventi che si hanno in America e in
Europa sono molto diversi: infatti, mentre in America, il governo decide di far
intervenire la federal reserve e di salvare così alcuni settori dalla crisi;
in Europa nonostante ci sia la moneta unica e la BCE, manca quasi del tutto
l’unità e insorgono problemi come nel caso della Grecia che ha rischiato il
default perché alcuni stati, come la Germania, non avevano intenzione di
intervenire a favore di uno stato che non avrebbe potuto garantire la
restituzione.
Appunti del 24 /05/2012
Amato
Amato faceva parte del PSI di Craxi, era il tecnico di
questioni politiche e nel ’92 ottenne il
consenso di molti, durante il suo mandato riuscì a migliorare la situazione
dell’Italia (ormai ad un passo dal crollo e già fuori dall’EU) con il prelievo
forzoso dai conti correnti di tutte la banche d’Italia permettendo così di
avere un minimo sostegno per far fronte al crollo generale.
L’Ascesa
di Berlusconi
Berlusconi era un imprenditore vicino
a Craxi che riuscì a creare in poco tempo un partito politico che riscosse un grande
consenso presso l’opinione pubblica considerando il fatto che non era, come gli
altri, un partito “Tradizionale” ( nel senso che era appena creato, non aveva
dei precedenti nell’800 come altri partiti politici italiani ). Possiamo individuare
due fattori che facilitarono la salita al potere di Berlusconi:
1- La
crisi dei partiti politici di “mani pulite” del ‘92, dove tesorieri, segretari
ed esponenti di DC e PSI vennero indagati per corruzione; questo portò molti ex
elettori della DC ( per esempio, ma anche degli altri partiti indagati ) a
sposare i propri voti verso altri orientamenti e verso quella che sarebbe stata
Forza Italia, la coalizione di partiti creata da Berlusconi.
2- La
modifica della legge elettorale nel ’93, grazie ad un referendum il sistema
passò da proporzionale a MAGGIORITARIO; la modifica era stata voluta per
opporsi alla partitocrazia.
Il sistema maggioritario alterna la preferenza degli elettori per ridurre
il numero dei partiti e per far emergere una maggioranza stabile; con questo
tipo di sistema, i piccoli partiti non hanno speranza se corrono soli e i loro
voti andranno perduti, così per poter entrare nel governo dovranno allearsi con
partiti più grossi presentando canditati
comuni. Sempre nel ’93 per le elezioni della camera e del senato venne adottato
un sistema misto:
- il 3 / 4 del dei deputati e dei senatori venne eletto con il sistema
maggioritario
- 1 / 4 dei deputati e dei senatori venne eletto con il sistema proporzionale
Nel 2005 il sistema è stato cambiato: si è costituito
un sistema PROPORZIONALE CORRETTO con PREMIO DI MAGGIORANZA e SBARRAMENTI.
( PER CAPIRE MEGLIO I SISTEMI
ELETTORALI IN ITALIA, GUARDATE IL VOLUME 2 DI CIVICA. pag 13 14 15 vol 2 dell'edizione vecchia. )
Berlusconi crea un partito di
coalizione: FORZA ITALIA che riusciva sotto di sé diverse componenti:
-
Socialisti moderati e democristiani;
-
Alleanza
nazionale, i partito di Fini, formato a sua volta da: vecchio elettorato di
destra nazionale ( DS ) MA con orientamento lontano dal fascismo e verso
la DC; + conservatori che sostenevano l’accentramento del potere nelle mani
dello stato.
L’ideologia del partito, ideata da Fisichella, puntava sull’ottenere
l’appoggio dell’elettorato del centro-sud sostenendo l’orientamento cattolico
conservatore e opponendosi al liberalismo.
-
La lega che
doveva assicurare l’appoggio delle zone settentrionali
All'interno di un panorama così vario sorsero diversi
problemi causati, prevalentemente, dalle diversissime posizioni:
-
Alleanza nazionale voleva la presenza dello
stato in economia;
-
I liberisti di Antonio Mantino erano molto
numerosi e si scontravano con i cristiani conservatori;
-
La lega
si scontrava con la politica meridionalista e con Alleanza Nazionale.
Sarà la lega che, togliendo la
fiducia al governo porrà fine al primo mandato di Berlusconi, era infatti
entrata con dei piani precisi, tra cui una riforma delle istituzioni che però
era in completo disaccordo con l’orientamento conservatore di altre componenti
di Forza Italia. Il progetto della lega venne sempre più posticipato e mai
attuato.
Il sistema del bipolarismo
Si definisce bipolare un
sistema politico che vede la contrapposizione di due blocchi distinti,
rappresentati, di solito, da due coalizioni o raggruppamenti di partiti e/o
movimenti, che si contendono la conquista del potere. Nel ’94 venne a crearsi questo
tipo si sistema politico che vide l’alternanza di Forza Italia e Ulivo.
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