ANTIFASCISMO
Durante il periodo del regime fascista andò
sviluppandosi un’opposizione al duce che comprendeva diversi
schieramenti politici. I liberali facevano riferimento alla figura di
Croce, schieratosi contro il manifesto di Gentile, a cui Mussolini
aveva lasciato libertà di esprimersi per far vedere che il fascismo
lasciava spazio all’opposizione.
Parte integrante dell’opposizione
al fascismo fu anche il PCI abolito per primo dal duce. Il PCI
organizzava reti clandestine antifasciste sia dall’estero (esilio) che
dall’interno, correndo grandi rischi con la diffusione di volantinaggio e
opuscoli e con l’infiltrazione di alcuni membri comunisti nei sindacati
fascisti.
Un altro gruppo antifascista da ricordare è quello
socialista che aveva trovato rifugio in Francia e cercava di portar
avanti un nucleo segreto propagandistico in Italia; in Francia e più
precisamente a Parigi in questo periodo ci sarà la riunificazione del
PSI.
Alcuni gruppi antifascisti si unirono poi tra di loro per
esempio nella Concentrazione antifascista di idee attendiste o in
Giustizia e Libertà, nata nel ’29 di idee liberal-socialiste e
interventiste.
Ma la svolta principale nelle organizzazioni contro
il regime di Mussolini si avrà nel ’34 quando Stalin consentirà a tutti i
comunisti europei di allearsi momentaneamente con le altre forze di
opposizione per far fronte a fascismo e nazional-socialismo.
La
vera fase attiva dell’opposizione antifascista si avrà poi dopo il ’40;
prima di questa data infatti l’unico scontro, di piccole dimensioni,
avutosi tra opposizione e fascismo, era stato nella guerra civile
spagnola.
CONSENSO AL FASCISMO
Durante il regime del
duce il consenso nei suoi confronti è abbastanza altalenante e mosso da
particolari episodi. In generale diciamo che una parte della popolazione
sosteneva attivamente Mussolini, mentre un’altra era completamente
passiva al regime nonostante le numerose attività proposte dallo stesso e
dallo stretto controllo dei prefetti, soprattutto nel periodo
immediatamente successivo al caso Matteotti.
Il consenso aumentò
fortemente dopo i Patti Lateranensi, con il pontefice che spingeva i
credenti a seguire Mussolini e anche dopo la ricreazione dell’impero
italiano: infatti i cittadini osannavano il duce come salvatore della
pace. Il consenso ottenuto però andrà via via calando con il progressivo
avvicinamento del regime a Hitler.
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