martedì 24 gennaio 2012

CIVICA (STORIA )

LA QUESTIONE DEL DECENTRAMENTO

(libro vecchio: da 96 a 100) (libro nuovo: capitolo 3-4 trovate tutto + articolo di Monti)

La repubblica italiana è composta da quattro enti territoriali diversi:lo stato,le regioni , le province e i comuni. Le regioni, le provincie e i comuni sono corpi intermedi tra i cittadini e lo stato. Con il trascorrere del tempo si sono visti diversi cambiamenti: durante la Destra Storica prevalse l’accentramento amministrativo, mentre con la sinistra si fece largo la proposta di decentramento, infine, con il Fascismo, un nuovo accentramento. Tuttavia, la costituzione, prevede un DECENTRAMENTO abbastanza MARCATO.

1-LE REGIONI

(libro vecchio: da 103 a 106)

Fino al 1970 non esistevano le regioni che noi conosciamo, erano presenti, le regioni a STATUTO SPECIALE.

Le regioni a statuto speciale,istituite nel 1948, sono dei territori che hanno particolari riconoscimenti riguardo l’autonomia amministrativa e sono: la Sardegna, la Sicilia, dov’era avvenuto un forte movimento indipendentista, la Val d’Aosta, per lingua e tradizioni francesi nonostante i cambiamenti durante il fascismo, il Trentino alto Adige, con i Sud-tirolesi ( trad tedesca) che voleva concedere grande autonomia anche a Trento, in questo modo nacquero dei conflitti interni che portarono alla creazione di due province autonome: la provincia di Trento, (popolazione di lingua italiana) e quella di Bolzano ( territorio del Sud-tirol lingua e trad tedesche) e il Friuli-Venezia Giulia ( che nacque solo nel 1963) che confina con diverse minoranze di lingua slovena.

- Le regioni ORDINARIE si sono costituite dopo il 1970

- Fino al 2001 le regioni hanno una funzione amministrativa e non legislativa ( Possibilità di legiferare, fa applicare la legge Quadro: la regione emana delle leggi in conformità a quelle statali ,in un territorio definito)

- Le provincie sono i luoghi in cui risiedeva il prefetto/ legate al sistema di accentramento.

L’articolo 114

Nella prima versione dell’articolo si sosteneva l’identità tra stato e repubblica ( intesa come insieme di regioni, province e comuni). La seconda versione, invece, dice che lo stato è DIVERSO dalla repubblica ( intesa come insieme di stato, regioni, provincie e comuni). In questa seconda versione, lo Stato viene limitato a elemento costitutivo della repubblica.

L’articolo 117

Il nuovo testo dell’articolo introduce tre diverse forme di competenza legislativa per la regione e lo stato. 1- si parla di competenza ESCLUSIVA dello stato in: politica estera, immigrazione, relazioni con le regioni, l’esercito,gli organi dello stato, i referendum,l’amministrazione dello stato, il sistema di giustizia,moneta, …

2- Si parla di competenza CONCORRENTE (-lo Stato stabilisce principi e la regione li applica, esiste una specie di gerarchia ma lo stato è al primo posto) tra stato e regione in: rapporti internazionali con l’ EU, istruzione ( ma non professionale, quella è esclusiva della regione),governo del territorio, trasporti ed energia.

3- Si parla di competenza ESCLUSIVA della REGIONE: per gli ambiti, abbastanza pochi, che non sono trattati nei primi due punti, come ad esempio l’istruzione professionale e la collocazione dei vigili urbani,

La regione è un’organizzazione di tipo parlamentare; è presente un consiglio regionale, un presidente regionale, che necessita del consenso della maggioranza, un eventuale mozione di sfiducia farebbe cadere il presidente e si tornerebbe alle elezioni.

Il principio di sussidiarietà

Questo principio, tipico del federalismo, sostiene che i poteri devono essere assegnati al livelli di governo più basso possibile, tuttavia il comando può essere preso dai livelli superiori quando un problema non può essere risolto da quelli. Nel caso dell’UE il potere viene affidato agli stati e solo all’ultimo va nelle mani dell’Unione, nel caso degli stati, esempio l’Italia, il potere viene dato ai comuni e da li poi si percorre la gerarchia: provincie-regioni e stato. Il quarto comma si parla di sussidiarietà orizzontale: dove si sostiene l’iniziativa dei privati in ambiti in cui l’amministrazione comunale non arriva.



Aggiunta del Ferro:

esiste un movimento federalista italiano/europeo ( M.F.E.) che crede in un unione federale europea, dove sarà possibile vedere l’Italia come stato federale. Sito www.mfe.it

Articolo 120

Il secondo comma dell’articolo prevede l’intervento dello stato in sostituzione agli organi che amministrano il potere in particolari situazioni: nel caso del mancato rispetto delle norme e trattati internazionali, nel caso in cui sia in pericolo la sicurezza pubblica o l’unità giuridica economica. Tutto questo deve però avvenire nel completo rispetto del principio di sussidiarietà

L’articolo 118

Si occupa dell’amministrazione e si basa sul principio di sussidiarietà. Diversamente della prima versione, dove le competenze amministrative erano delle provincie, ora i poteri vengono affidati prima ai comuni e ne caso in cui questi non siamo sufficienti alle provincie,alle regioni ed infine allo stato.

Approfondimento: la crisi e i diversi atteggiamenti

(intervista a Stiglitz e articolo di Krugman )

Contro il comportamento dei governi europei in questo periodo di crisi, si sono pronunciati due economisti:

Stiglitz aderisce a una linea neoliberista: il mercato de ve seguire il suo corso,senza interventi estrani,libero di autoregolarsi. Lo stato deve ridurre la spesa pubblica, si deve snellire lo stato sociale e puntare sull’esportazione e tassare anche i livelli più bassi della popolazione.

P.Krugman: autore dell’articolo “Anche Wall street piange” segue una linea Keynesiana: il mercato lasciato a se, giunge a situazioni di stallo da cui non riesce più ad uscire. Bisognerebbe seguire un politica di deficit-spendig utile per accettare l’indebitamento dello stato a patto che questo porti a un suo successivo rilancio.

Krugman sostiene inoltre, che ricercare il pareggio di bilancio non è sempre utile e il neoliberismo è catastrofico, come si vede nel caso dell’Argentina e della Grecia; bisogna prendere come modello gli stati del Nord Europa dove il deficit-spending è stato usato per garantire delle risorse nei settori strategici, come la ricerca, le infrastrutture e la tecnologia. Lo stato deve quindi intervenire investendo e potenziando le risorse dei propri cittadini, in modo da non soffocare il mercato interno.

2 -IL FEDERALISMO

( libro vecchio: 98-99 )

In Italia è presente, già dell’epoca dell’Unità, un acceso dibattito sul federalismo.

Contro il federalismo

- Eleborata nel 1800 la teoria di Proudon si contrapponeva alla visione tradizionale e gli costò l’accusa di anarchico, quando in realtà egli sosteneva solo il principio di sussidiarietà applicato alla politica.

- Mazzini si contrappose fermamente al federalismo, sostenendo che comprometteva i valori comuni, sfavoriva il senso dello stato perché portava alla prevalenza dei localismi. l’Italia federale, poi, sarebbe diventata insignificante nel panorama europeo come la Svizzera e si troverebbe in pericolo perché sarebbe facilmente controllabile dalle potenze straniere e avrebbe poca forza di mercato. L’unità,invece, garantisce il principio di uguaglianza.

Ai giorni nostri le aristocrazie sono state sostituite dai poteri economici locali, famiglie più ricche di altre, organizzazioni militari territoriali ( mafia e camorra.. ) ed è però presente un’unità politica che dovrebbe garantire l’ordine.

Con la realizzazione del federalismo si perderebbe un po’ di unità ( non siamo più nella situazione di Mazzini dov’era un mezzo d’unione); il sistema centrale sarebbe diviso: rinunciando a certe prerogative per darle ad organismi locali, si arriverebbe alla creazione di altri organi e ad un aumento delle spese, visto che non si possono spostare le sedi in periferia, se ne dovranno creare di nuove, con il rischio di creare una burocrazia locale incompetente e imparziale.

Il Federalismo Fiscale

L’Articolo 119

Diversamente dalla prima stesura, molto più breve, il nuovo articolo 119 si pronuncia riguardo l’autonomia finanziaria delle regioni , ora le regioni possono stabilire dei tributi ed entrate propri in armonia con la costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanzia pubblica e del sistema tributario e possono trattenere una percentuale delle tasse; tuttavia per evitare squilibri di ricchezza si deve sottostare ad un principio di riequilibrio rappresentato dal FONDO PEREQUATIVO che è formato da risorse senza una precisa destinazione e adibite per territori con minor capacità fiscale per abitante.

Ma come stabile quali regioni ne devo usufruire?

1- Spesa storica: si controlla il bilancio degli anni precedenti. Questo metodo, però, non cancella le eventuali spese non necessarie e si andranno a sprecare risorse.

2- Spesa necessaria per esercizio: si valutano le spese necessarie, questo, però , presupporrebbe un organo centrale con la funzione di valutare eventuali sprechi

- I federalisti vorrebbero ridurre le competenze dello stato per quanto riguarda la legislazione concorrente e avvicinare le regioni a statuto speciale a quelle ordinarie .

- L’impiego del federalismo fiscale porterebbe alla riduzione dell’utilizzo della spesa collettiva per le regioni più povere e quindi ad un allargamento dello squilibrio economico e non basterebbe il fondo perequativo.

A favore del federalismo

- Cattaneo e Gioberti

- Ci sono poi diversi motivi, come: la maggior vicinanza tra elettori ed eletti, con un conseguente controllo maggiore di questi, un maggior interesse al territorio e quindi un adeguamento delle leggi agli interessi locali, le risorse economiche resterebbero nelle regioni di origine, escluse quelle che vanno nelle “casse di sussidiarietà”, riduzione degli sprechi e della corruzione, responsabilizzazione delle regioni più povere: con il sostegno economico, non si impegnano per migliorare le proprie condizioni, con il federalismo non potranno più dare la colpa allo stato centrale.

L’UNIONE EUROPEA

(libro vecchio: da 124 a 141)

In questo caso il Federalismo porta all’unità. Nel 1951 nasce una prima unione tra Italia,Francia, Rep. Fed di Germania,Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, la CECA ( Comunità del Carbone e dell’Acciaio) ,nel 1957 gli stessi paesi danno vita ,a Roma alla C.E.E. ( Comunità Economia Europea) e all’ EURATOM,nel 1992 con il trattato di Maastricht si passa alla Ce.

Già durante la guerra si erano riuniti diversi intellettuali per risolvere il conflitto che aveva portato alla distruzione di diversi paesi europei, l’obbiettivo per cui viene creata l’EU è quello di evitare una nuova guerra e di creare un sistema di pace perenne. Si decise di un modello Kantiano: rinunciare alla parziale libertà dei singoli, per arrivare alla pace; articolo 11 : sostiene che l’itala ripudia la guerra ed è a favore dello organizzazioni internazionali che promuovono un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra la nazioni.

Per arrivare al federalismo, si decise di partire con un’integrazione economica, visto l’impossibilità dell’integrazione politica immediata .

La struttura dell’Unione europea

( libro vecchio: da 129 a 134)

Dopo la seconda Guerra Mondiale, si riscontrano diverse forme di integrazione, fino ad arrivare ai trattati per l’integrazione economica, come il trattato di Roma, 1957, ( CEE) che segue le linee di quello di Lisbona. ( prevedeva una costituzione Eu del 2009, fallito visto che non tutti gli stati erano d’accordo) .

- Consiglio dell’Unione Europea ( o consiglio dei ministri europei ) : è un organo molto importante per quanto riguarda la creazione norme, il parere è vincolante : senza il consenso non si possono applicare le direttive; prende le sue decisioni o per maggioranza o all’unanimità.

Dipende dagli stati membri ed è legato al potere degli stati nazionali.

- Il presidente del consiglio europeo è nominato a maggioranza qualificata dello stesso consiglio.

- Parlamento Europeo: fin dall’inizio ha solo competenze consultive, funzione di controllo, eletto direttamente dai cittadini, insieme al consiglio dell’UE gestisce il potere legislativo. È nato con poteri molto limitati: le decisioni erano prese solo dai ministri e aveva solo una funzione consultiva, con i tempo, però, ha rafforzato la sua posizione, grazie alla politica di codecisione viene accentuato il ruolo del parlamento e diminuito quello dei ministri. Inizialmente il parlamento si limitava ad approvare il bilancio, poi si arriva ad allargare gli ambiti nei quale era necessaria la compartecipazione ( tranne la politica agraria) .

- Consiglio Europeo: formato dai capi di stato o di governo ( in Francia il capo di governo è il capo di stato) .

- Presidente del Consiglio Europeo: nominato permanentemente per dare un’idea di maggior coesione.

- Ministro degli esteri dell’unione Europea : abbozzo del per avere rapporti con affari esteri.

- Presidente della commissione: unica politica estera abbozzata.

- BCE: consiglio direttivo, presidente della banca europea e direttorio

- Oggi, in una situazione di crisi, il direttorio è retto da Francia e Germania

- Commissione: funzione esecutiva, controlla che vengano rispettati i vari trattati, portavoce dell’unione, formula i vari disegni di legge.

- Corte di giustizia

I poteri

( Libro vecchio : da pag 135 )

L’unione europea può emanare due tipo di leggi europee: i regolamenti e le direttive. I regolamenti sono atti normativi, si rivolgono ai cittadini ed entrano subito in vigore; le direttive, invece, vincolano gli stati e fissano obbiettivi da raggiungere, ma lasciano allo stato la scelta delle forme e dei mezzi da adottare.

Il procedimento legislativo si mette in moto su iniziativa della commissione, il regolamento o la direttiva viene presa in esame dal consiglio dei ministri e, una volta approvata, viene mandata al parlamento; da lì, ci sono tre procedure che si possono adottare: codecisione, introdotta dal trattato di Maastricht , prevede che venga approvata da consiglio e parlamento, in caso contrario interviene il comitato di conciliazione che prova a trovare una soluzione; cooperazione,introdotta dall’atto unico europeo, prevede la possibilità che il parlamento presenti degli emendamenti alla legge approvata dal consiglio; consultazione, prevista fino all’1986, prevede la possibilità che il parlamento possa esprimere il proprio parere sulla legge, ma il consiglio non è tenuto a prenderla in considerazione.

Le politiche comuni

(libro vecchio: da 139 a 141)

Le politiche comuni adottate dell’EU sono numerose, tra queste ci sono:

- Il mercato unico: ( dal 1957) garantisce la libera circolazione delle merci e il libero mercato. La creazione del mercato comune europeo portò: la libera circolazione delle merci, dei servizi ( trasporti, bancari ecc..) e alla creazione di uno spazio senza frontiere che rende possibile la circolazione nei paesi europei.

- Politica agricola: riservata al consiglio dei ministri, prevede un fondo economico che si occupa di garantire gli approvvigionamenti, dare incentivi e protezioni. Si registra, però, il peso della Francia e della Germania,

- L’unione monetaria: in seguito al trattato di Maastricht del 1992, l’UE ha adottato l’euro, che è in vigore, dal 2002, solo in 12 stati su 27. Contemporaneamente alla circolazione dell’Euro, è stata creata ala BCE ( Banca Centrale Europea) che si occupa dell’emissione della moneta e del controllo della sua circolazione.

- La politica di coesione economica e sociale: si occupa del sostegno dello sviluppo e di corsi formazione professionale.

- La politica estera, difesa e giustizia. L’Unione non riesce a trovare un accordo per creare un organo internazione di difesa e giustizia, poiché ogni stato non vuole rinunciare alle prerogative essenziali della sovranità ( politica estera, difesa e giustizia.), per questo motivo l’Unione si è trovata debole davanti a problematiche come il conflitto jugoslavo.

Le critiche moderne all’EU:

le critiche vanno contro la burocratizzazione dell’Unione e i mali causati dell’introduzione dell’euro. Inoltre, l’Europa appare unita solo economicamente e non politicamente e ciò lo si nota davanti alle sfide internazionali, ( come davanti al caso della Libia ), servirebbe un’Europa a due velocità: un’ Europa trainante e una trainata.

Approfondimento: intervista a Monti, quotidiano conservatore tedesco.

( sono alcuni dei commenti che ha fatto il Ferro leggendo l’articolo in classe.)

1) Sfida Italia – Europa. Liberalizzazione del mercato del lavoro: noi facciamo grandi sacrifici,ma l’UE non ci manda nessun tipo di segnale, nessuna politica di sostegno.

2) Sì alla politica di rigore, ma devono vedersi degli spiragli da parte dell’UE ( meno interessi, es), ma non si vede nessun aiuto, forse a causa della Germania .

L’Italia guarda da sempre la Germania, ma servono dei cambiamenti per migliorare.

Se L’UE non ci aiuterà concretamente, la popolazione, che è costretta a sopportare grandi sacrifici, si unirà ai populisti, ( come la Lega, che vuole istituire la Lira padana ..)

3) Duopolio Franco-Tedesco: era necessario, nel periodo di crisi, ora non deve escludere gli altri paesi, ma coinvolgerli. Nel 2003 hanno violato il trattato di Maastricht, ma visto che non andarono in contro a punizioni, paesi come la Grecia e l’Italia li hanno imitati.

4) L’ economia sociale di mercato è un modello per l’Italia, ma deve essere bilanciata con concorrenza e competitività.

5) Italia non ha pieno controllo dei territori, fondamentale per uno stato federale, tuttavia la criminalità organizzata non è sono in Italia, si deve puntare sulla maggior competitività e sullo sviluppo, perché maggiore è la concorrenza, minore è la corruzione, inoltre, bisogna sviluppare il senso civico.

6) Il governo tecnico ha unito un po’l’Italia.

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