lunedì 12 dicembre 2011

STORIOGRAFIA IN ETA' IMPERIALE (LATINO)

STORIOGRAFIA IN ETA’ IMPERIALE (pag. 328-335)
Per quanto riguarda la storiografia dell’età imperiale vi erano tre tipi di autori: i primi il cui pensiero era lo stesso di quello dell’imperatore (Velleio Patercolo e Valerio Massimo), i secondi che non approvavano il pensiero dell’imperatore e vi andavano contro (vennero ovviamente tutti sottoposti a censure e pene), i terzi il cui pensiero era diverso da quello dell’imperatore ma non lo davano a vedere (Curzio Rufo, che cerca di “barcamenarsi”, di coprirsi scrivendo sulle imprese di Alessandro Magno). Questi autori sono difficili da tradurre poiché utilizzano periodi lunghi ed articolati cercando di imitare Livio e Cicerone, ma ovviamente non ne sono capaci.
IL PANEGIRICO DI SEIANO – VELLEIO PATERCOLO (pag. 337-338)
Ci si sofferma sulle vicende di Augusto e di Tiberio, ovvero nel punto in cui si era fermato il racconto di Livio.
In base ai gusti dell’imperatore, anche l’autore è più o meno accondiscendente nei confronti di chi sta parlando.
In panegirico è un encomio, un elogio.
Seiano era il prefetto del pretorio che aveva quasi assunto un pieno potere dell’impero dopo che Tiberio si era ritirato a Capri. Seiano era quindi un personaggio che entrò in conflitto con l’imperatore dopo essergli stato amico e nel momento in cui Patercolo scrive Seiano è un uomo potente; non gli si può dunque mettere contro.
Dietro i grandi uomini ci sono altrettanto grandi uomini che il più delle volte non hanno un’origine nobili ma sono nobili d’animo. Seiano viene infatti descritto quasi come un eroe greco, bello dentro e fuori ma anche umile e modesto. Egli fa parte di quel gruppo di personaggi storici che hanno fatto grandi cose anche se non erano di stirpe ed origine nobile, come i cavalieri.
IL RITRATTO DI SEIANO SECONDO TACITO (pag. 339-340)
E’ tipico di Tacito descrivere gli imperatori all’inizio come benevoli e poi come pazzi.
In questo passo tacito mette in rilievo gli aspetti positivi di Seiano (sicurezza e decisione) ma anche quelli negativi (capacità di persuasione del princeps, adulazione, superbia).

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