venerdì 9 dicembre 2011

ROMANTICISMO(ARTE)


LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA NORD E SUD D’ EUROPA
In linea generale, con la diffusione della corrente romantica di inizio ‘800, l’arte europea si concentrò su due temi diversi: al nord prese piede la pittura della natura, al sud la pittura politico-civile.

Gli artisti di Francia (Gericault, Delacroix), Italia (Hayez) e Spagna si concentrarono quindi sulla rappresentazione personificata di valori civili o eventi politici, come “La Libertà che guida il popolo” di Delacroix (Pag.104). L’italiano Hayez si dedicò soprattutto al ritratto di personaggi noti, ma ritroviamo anche opere di altro genere dello stesso artista, come il famoso “Bacio”. Gli artisti di Gran Bretagna (Constable e Turner) e di Germania (Friedrich) invece rappresentavano nelle loro opere soprattutto paesaggi naturali. La differenza sostanziale tra inglesi e tedeschi era la raffigurazione rispettivamente di una pittura da una parte esclusivamente di paesaggi e dall’altra concentrata sul rapporto uomo-natura. 



FRIEDRICH
In Friedrich sia ne “Il monaco in riva al mare” che ne “Il viandante sul mare di nebbia”, la spiritualità e cristianità dell’autore emerge nel confronto con la grandiosità della natura, espressione del Sublime. I personaggi sono spesso raffigurati di spalle così che ogni osservatore possa immedesimarsi in essi. L'autore non segue le proporzioni accademiche (per esempio: ne "Il monaco in riva al mare", il cielo occupa quasi tutto il dipinto).



CONSTABLE
In Gran Bretagna Constable si dedica ad una pittura di paesaggi, spesso sereni, rievocando il suo luogo d’origine (il pittoresco Lake District). Le sue opere ad acquarello, grazie all’aggiunta di tocchi di bianco, acquistano luce e movimento (possiamo percepire la “vibrazione” del dipinto). Le caratteristiche tipiche dell’autore le troviamo ne “Il mulino di Flatford” (Pag.95, tomo 5) del 1817.


TURNER
Turner tende a raffigurare nelle sue opere la terribilità della natura nelle situazioni più estreme(incendi, tempeste...), al limite del reale. Egli utilizzava episodi storici per dipingere, puntando l'attenzione però sul paesaggio. (Pag. 90) Nell'opera "Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi", Turner dipinge un bufera che sovrasta i personaggi, dipinti nella loro piccolezza e impotenza di fronte alla natura. La natura è vista come espressione del divino; essa è rappresentata, procedendo per macchie di colore (soprattutto tonalità calde). Facendo un confronto con David nel dipinto "Bonaparte che valica il Gran San Bernardo" (Pag. 61) è evidente come Napoleone domini sulla natura, a differenza dei personaggi dipinti da Turner.


GERICAULT

Gericault possiede una formazione di tipo accademico, influenzata dalle opere di altri artisti, osservate nelle sue numerose visite al Louvre. Successivamente si discosta dalla visione accademica e si lascia influenzare dalla corrente romantica. Inizialmente si dedica alla raffigurazione di membri dell'esercito a cavallo, poi parte dalla Francia verso Roma. In Italia subisce l'influenza dell'arte classica e per questo motivo avvia degli studi di anatomia per poter meglio rappresentare i corpi (alla maniera di Michelangelo). Propri per questo alcune figure del dipinto "La zattera della Medusa" (Pag. 98) verranno paragonate ai "Prigioni" di Michelangelo. Tale dipinto rappresenta il salvataggio di una scialuppa di sopravvissuti al naufragio della nave Medusa. Il ritrovamento della scialuppa avvenne però tardi e molti superstiti erano già morti agonizzanti. Il dipinto fu per questa ragione motivo di scandalo per il governo conservatore, che si sentiva preso in causa per i soccorsi tardivi. Lo schema del dipinto potrebbe essere a doppia piramide o a "X"; il tutto converge nel giovane che sventola una stoffa per attirare l'attenzione dei soccorsi. I colori sono in generale freddi, eccezion fatta per i drappi rossi di alcuni personaggi più rilevanti. Gericault segue lo schema compositivo accademico (40%-60% o viceversa per la linea dell'orizzonte, mai 50%-50%).
Altre opere importanti di Gericault sono "Ritratti di alienati" (Pag. 101) e rappresentano vari personaggi con diverse manie (gioco, furto...). Seguendo le teorie di Cesare Lombroso, egli credeva che certe caratteristiche fisiche fossero corrispondenti a precise malattie psichiche (soprattutto la conformazione del cranio). Tali dipinti potrebbero essere ispirati dalle caricature di Leonardo Da Vinci.




DELACROIX 
Delacroix viaggiò molto: alcune delle sue mete furono il Marocco e l’ Algeria, luoghi da cui prese spunto per parte delle sue opere. Molto di moda a quell’epoca è il tema medio-orientale e ne è un esempio il dipinto “Le donne di Algeri nelle loro stanze”(Pag. 107).  Viene definito “maestro del colore” per gli studiati accostamenti cromatici: egli infatti fu precursore dell’impressionismo. Gli impressionisti differiscono da Delacroix per due ragioni: dipingevano per piccole macchie di colore mentre egli stende il colore per masse più ampie e accostavano i colori in maniera più scientifica. Passa dalla corrente classica imparata dal suo maestro, allievo a sua volta di David, a quella romantica, ricca di sentimento. Nel 1822 esordisce con “La barca di Dante” al Salone degli artisti e nel 1824 dipinge “Il massacro di Scio”. Quest’ultimo si riferisce a un avvenimento contemporaneo, ovvero la guerra di indipendenza tra Greci e Turchi. Nel dipinto è rappresentata la sanguinosa repressione dei Turchi sulla popolazione greca inerme. La composizione non è classicheggiante, infatti non abbiamo strutture piramidali o prospettiche, ma diversi nuclei narrativi. In primo piano vediamo le vittime agonizzanti; in secondo piano la lotta e sullo sfondo il paesaggio di cielo e mare. Raffinatezza nelle vesti, nei particolari e nei colori. Il dipinto fu molto criticato: Antoine-Jean Gros lo ritenne il massacro della pittura. Un altro dipinto famoso di Delacroix è “La morte di Sardanapalo” (Pag.106), in cui il protagonista elimina tutti i suoi averi prima di suicidarsi per non cadere nelle mani dei nemici. Nell’opera sono presenti nudi femminili (per cui l’autore venne criticato) e un colore incentrato sul rosso, il bianco e il nero (come faceva Tiziano). Emerge dal dipinto il gusto per l’esotico, molto di moda in quegli anni. Una delle opere più significative dell’autore è “La Libertà che guida il popolo” (Pag.104). La scena è ambientata a Parigi, di cui vediamo alcuni edifici sullo sfondo. La personificazione della Libertà stringe tra le mani la bandiera francese ed è accerchiata da insorti del popolo; intorno alla Libertà si alza della polvere chiara che illumina il dipinto; dietro la polvere il sole splende. Risaltano gli indumenti di colore rosso, blu e bianco dei popolani. Il dipinto venne criticato per la presenza dei peli sotto le ascelle della Libertà (l’idealizzazione non sembra consona) e per il ceto basso a cui appartenevano quasi tutti i personaggi (i più altolocati non si riconoscevano nel dipinto seppur erano presenti anche alcuni personaggi borghesi).


HAYEZ
OPERE: Tipiche di tutte le opere di Hayez sono le ambientazioni medievali, molto di moda a quel tempo. L’esempio ha un’ambientazione storica (come ne “I Promessi Sposi”).
-“PIETRO ROSSI…” (Pag. 122):
Dipinto ricco di sentimento. I parenti e gli amici del protagonista non vogliono che egli parta alla volta di Venezia perché sanno già che gli verrà teso un agguato (facile confronto dei parenti/amici con le donne del “Giuramento degli Orazi” di David).
-“I VESPRI SICILIANI” (Pag. 116): In questo dipinto è chiaro il messaggio patriottico di Hayez: un donna siciliana viene oltraggiata da un francese; il fratello di lei uccide l’uomo e il resto della popolazione prende spunto dal fatto per una rivolta.
-“IL BACIO” (Pag. 124): Il messaggio sentimentale che sembra emergere a prima vista non è il solo del dipinto. Hayez si concentra principalmente sui colori (bianco, rosso, blu e verde), quelli della bandiera di Francia e Italia, alleate per la cacciata degli Austriaci dalla penisola. Notevole è la raffinatezza della seta del vestito della donna. L’uomo è seguito (ombre alle sue spalle): egli deve fuggire, forse a servire la patria. 

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