lunedì 6 febbraio 2012

LATINO (TACITO 3)

TACITO

La battaglia del monte Graupio: il discorso di Calgaco ( pag. 377 e seguenti)

1- Ogni volta che rifletto sulle cause della guerra e sulle nostre difficoltà, ho una grande consapevolezza che questo giorno e il vostro accordo saranno l’inizio della libertà di tutta la Britannia: vi siete uniti tutti insieme, inesperti di servitù e nessuna terra al di là e neppure il mare sono sicuri poiché la flotta romana incombe su di noi. Così la battaglia e l’esercito che sono motivo di onore per i forti, sono anche l’estrema difesa per i deboli.

2- Le precedenti battaglie nelle quali si combattè con alterna fortuna contro i Romani, riponevano nelle nostre mani speranza ed aiuto, poiché avevamo gli occhi non contaminati dal contatto con la tirannide, noi i più nobili di tutta la Britannia e per questo, situati proprio nei luoghi più remoti e che non guardiamo verso nessuna osta di schiavi.

3- Proprio l’essere in un luogo appartato e l’oscurità della nostra fama difendono noi che abitiamo agli estremi della terra e siamo i massimi difensori della libertà: ora il confine della Britannia è scoperto e tutto ciò che è ignoto è considerato come qualcosa di straordinario; ma oltre noi non c’è più nessun popolo, niente se non mare e scogli, e ci sono i Romani più pericolosi, dei quali si potrebbe evitare invano la superbia attraverso l’adulazione e la sottomissione.

4- I predatori del mondo, dopo che mancarono le terre a coloro che devastano tutto, scrutano il mare: se il nemico è ricco, sono avidi, se è povero sono ambiziosi, loro che l’Oriente e l’Occidente non hanno soddisfatto: i Romani soli fra tutti amano la ricchezza e la povertà con pari disposizione.

5- Chiamano il rubare, il trucidare, il rapire con falsi nomi, il potere e chiamano pace quando creano desolazione.

COMMENTO

1- Ci troviamo nella campagna in Britannia delle truppe romane. Calgaco è il comandante delle truppe nemiche ed è un Caledone ovvero scozzese. Attraverso discorsi come questo o quello seguente del comandante romano Agricola Tacito delinea le caratteristiche dei sue distinti popoli. I britanni non hanno nulla alle spalle fuorché il mare e non possono quindi rifugiarsi in nessun altro luogo della regione; neppure il mare è sicuro perché occupato dalla flotta romana: l’unica cosa che possono fare è combattere.

2- Calgaco dice che nonostante il suo popolo sia ancora lontano dalla civiltà esso non è contaminato da vizi come quello romano ed è quindi più nobile; il popolo è l’unico sul quale l’intera Britannia può fare affidamento per il mantenimento dell’indipendenza.

3- Calgaco dice che i romani possono presto arrivare attratti da questa terra ancora sconosciuta, misteriosa e quindi straordinaria: sono pronti per conquistarla.

4- Il discorso deve esortare i soldati a difendere la libertà e l’indipendenza di fronte alle conquiste ed alle avidità dei Romani: bisona fare di tutto per fermarli, anche se sarà difficoltoso.

Elogio di Agricola (pag. 393)

1- Se c’è un qualche luogo per le anime degli uomini pii, se, come credono i sapienti, le grandi anime non muoiono con il corpo, possa tu riposare in pace, e che tu richiami noi che siamo la tua famiglia dal rimpianto inutile e dai lamenti tipici delle donne, alla contemplazione delle tue virtù, sulle quali non è lecito versare né gemiti né pianti.

2- Noi ti onoriamo piuttosto con ammirazione e lodi, e se la Natura ce lo permette, con l’imitazione: questo è il vero onore, questa è la pietà di tutti coloro che ti stanno vicini.

3- Consiglierei anche alla figlia ed alla moglie di onorare la memoria del padre e del marito così da ripensare tra sé e sé a tutte le sue azioni e alle sue parole, e da abbracciare la bellezza e l’immagine dell’anima piuttosto che quella del corpo, non perché ritengo che ci si debba opporre alle immagini che sono plasmate di marmo o di bronzo ma poiché, come il volto degli uomini, così le rappresentazioni del volto sono deboli e mortali, mentre la bellezza della mente è eterna, bellezza che tu possa mantenere ed esprimere non attraverso un materiale esterno e attraverso l’arte ma attraverso i tuoi stessi comportamenti.

4- Tutto ciò che abbiamo onorato di Agricola, tutto ciò che abbiamo ammirato, rimane ed è destinato a rimanere nell’anima degli uomini per sempre, grazie alla fama delle sue gesta; infatti l’oblio coprirà molti degli antichi come gli ingloriosi e i privi di nobiltà: Agricola sopravviverà, raccontato e tramandato ai posteri.

COMMENTO

Si tratta di una “laudatio funebris” (già composte anche da Seneca) e consiste della commemorazione del defunto da parte dell’autore che lo descrive con ammirazione; una delle funzioni era quella di alleviare il dolore dei cari del defunto. ( per Paola Poli “corrispondenza d’amorosi sensi” J). Inoltre gia nell’età preletteraria quando il defunto veniva esposto alla collettività, la cerimonia era accompagnata da un elogio simile a questo, per proporre ai presenti l’imitazione delle sue virtù.

Tacito dice di fare riferimento all’anima di Agricola, manifestandola attraverso il nostro comportamento, simile al suo. Non dobbiamo attaccarci ai ricordi materiali del defunto ma al contrario cercare di riprodurre la bellezza della sua anima.

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