martedì 14 febbraio 2012

REALISMO (ARTE)

Anni ’40 ’50 dell’ ‘800 si diffonde il Realismo, descrizione fedele della realtà.
MILLET
Dipinge la realtà contadina, di cui faceva parte prima di trasferirsi a Parigi, in modo realistico, non idealizzato. Segue un pensiero cristiano, incentrato sulla sopportazione delle fatiche del lavoro.
OPERE:
IL SEMINATORE (Pag. 166):
Ambientazione tardo autunnale, il seminatore scende da un pendio e domina il dipinto, i suoi tratti non sono per nulla idealizzati, sono brutali. Il gesto di seminare è un atto di fede del contadino, anche se sullo sfondo i corvi non sono di buon auspicio(si preparano a mangiare i semi). L’opera fu esposta al Salone Ufficiale ma fu criticata per due motivi: la camicia rossa del contadino rimanderebbe al comunismo e la gamma cromatica è poco ampia.
LE SPIGOLATRICI (Pag. 167): Ambientazione estiva, le contadine con foulard colorati sul capo lavorano in un tramonto luminoso. Le forme delle donne sono sinuose, le fanno rendere parte della natura stessa. Sono presenti tre covoni di fieno, così come sono tre le contadine. I colori sono luminosi e il dipinto esprime tranquillità, per l’accettazione del lavoro quotidiano (non vi sono smorfie di fatica).
ANGELUS: Momento della preghiera serale di una famiglia contadina cristiana (un uomo e una donna). I volti sono in ombra, i vestiti molto poveri, gli attrezzi sono momentaneamente riposti, l’uomo leva il cappello. Millet propone ancora una volta l’accettazione della propria condizione, è per questo visto come garante dell’ordine sociale.

DAUMIER
Daumier è un artista a tutto tondo; egli è sia uno scultore che un pittore. Inizia la sua carriera di artista come vignettista satirico (piccoli ritratti) e viene incarcerato per la pestante censura di quel tempo. Egli prendeva di mira con la sua arte i personaggi di spicco della società e della politica a lui contemporanea. Ne è un esempio la vignetta, “Rue Transnonain”, espressione di disappunto morale per il massacro di una famiglia da parte di soldati. Daumier è considerato un artista all’avanguardia, ma incompreso nella sua ricerca di modernità. La sua scultura si allontanò dalle forme neoclassiche di Canova, presentando un’estetica più geometrica e grezza. Ne è un esempio “Ratapoil” (1850), probabile raffigurazione stilizzata di Napoleone III. Egli anticipa in un qualche modo la scultura di Auguste Rodin e Medardo Rosso, con le loro opere cariche di espressività, attraverso l’indeterminatezza delle forme. Daumier è considerato un realista soprattutto per i temi delle sue realizzazioni pittoriche (dipingeva anche le classi più povere) e per la stesura approssimativa del colore. “Vagone di terza classe” è uno dei suoi dipinti più famosi, raffigurante un vagone affollato da gente del popolo, tra cui, in primo piano, una vecchia (figura centrale), un bambino e una donna che allatta. Il dipinto è poco illuminato, i colori hanno tonalità scure e l’atmosfera appare intrisa di fumo e polvere.
COURBET
Courbet esordì al Padiglione del realismo, dove vennero esposte le opere rifiutate al Salone Ufficiale. Le sue opere hanno un fine di denuncia politica e sociale e non esprimono un’ideologia cristiana (come Millet). Egli ha un pensiero affine al naturalismo, fiducioso nel progresso e più distante dal verismo, pessimista nella visione della società. Tra le opere principali troviamo “La spiaggia di Palavas”, facilmente paragonabile a “Il monaco in riva al mare” di Friedrich. Nella prima opera la figura umana (forse lo stesso Courbet o il committente del dipinto) è centrale e saluta davanti al mare, quasi come gesto di sfida di fronte alla natura (lo stesso Courbet era molto vanitoso), nella seconda invece il monaco ha minore importanza, è avvolto nelle sue vesti e si sente impotente davanti alla grandezza che lo sovrasta. Nel dipinto di Courbet la suddivisione dei piani è piuttosto accademica. Courbet si dedicò anche alla politica ma non ne fece oggetto dei suoi dipinti. Agli esordi della sua carriera egli si dedica alla ritrattistica, tipica ancora del romanticismo, come ad esempio “Il ritratto di Baudelaire”; dipinge anche alcuni autoritratti come “Autoritratto con il cane nero”, in atteggiamenti fieri, abbigliato da dandy o “Uomo ferito”, dove si ritrae semisdraiato con un’ evidente ferita di spada, come un eroe romantico oppure ancora in “Uomo con cintura in pelle”, dove utilizza una luminosità simile a Caravaggio. Tra i temi fondamentali della sua pittura vi sono la denuncia sociale, la natura e il nudo femminile (anche criticato, come “L’origine du monde”). Per quanto riguarda la denuncia sociale dipinge “Gli spaccapietre” (Pag.163), rappresentazione della miseria di questi uomini, in modo non religioso e più pessimistico rispetto alla serena rassegnazione di Millet. Poco spazio è dedicato al cielo (simbolo della speranza nella provvidenza). I colori sono quelli della terra, piuttosto scuri e Courbet fu criticato per questo motivo. Altra opera famosa è “Un seppellimento a Ornans” (Pag. 168); il dipinto stupì molto per le sue grandi dimensioni, dato il soggetto insignificante. Non vi è l’ideale cristiano del rito della sepoltura, ma la morte viene vista come qualcosa di banale. Si legge sui volti dei partecipanti alla cerimonia il loro perbenismo formale, ma in verità essi sono disinteressati all’evento. La rappresentazione avviene senza idealizzazione e sembra che si possano percepire dall’opera le abitudini dei personaggi (per esempio l’alcolismo). 
L’opera venne criticata soprattutto da Champfleury che considerò poco consono l’accostamento nella schiera dei partecipanti al funerale di popolani e benestanti; inoltre, a differenza di altri autori più tradizionalisti, come Velasquez (che rappresentò la famiglia reale), egli utilizza una tela molto grande per rappresentare persone comuni e non famose. Un altro dipinto importante di Courbet è "L'atelier del pittore" (Pag.170). L'opera è di grandi dimensioni e raffigura Courbet stesso mentre dipinge. Al suo fianco vi sono una modella nuda (simbolo della nuda verità) e un bimbo(simbolo di purezza). Sulla destra sono presenti le persone che nella vita di Courbet sono state d'aiuto, sulla sinistra chi l'ha ostacolato o è stato uno spettatore passivo. Per terra troviamo degli oggetti spesso rappresentati nei dipinti romantici (pugnale, cappello con la piuma, chitarra). Secondo Courbet il pittore ha il ruolo fondamentale di intermediario di conoscenza vera. 

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