martedì 15 novembre 2011

FICHTE (FILOSOFIA)

L’ESIGENZA UNIFICATRICE:

Fiche,dopo aver letto gli scritti di Kant e pur avendoli apprezzati,trova in essi un problema di fondo:intelletto e sensibilità sembrano essere due dimensioni eterogenee,in quanto la prima ha origine dall’ Io Penso e la seconda si riconduce alle sensazioni,derivanti dalla “cosa in sé”.Inoltre,passando alla Ragion Pratica,la concezione di “libertà” risulta essere un altro elemento scollegato.
Fiche ritiene dunque necessario dare unità sistematica al pensiero di Kant,riconducendo l’intera realtà ad un unico principio.

DAL DOGMATISMO ALL’IDEALISMO:

Secondo il criticismo kantiano,dinnanzi all’Io che pensa,c’è una cosa in sé che gli preesiste e quindi l’attività del pensiero risulta condizionata e limitata da essa.
Quest’ultima,nonostante venga ritenuta da Kant un elemento non conoscibile,un “concetto limite”(concetto che indica soltanto l’essere finito dell’esperienza)diventa tuttavia una cosa di cui si parla,viene considerata addirittura come una sostanza,in quanto causa delle sensazioni.
Fiche vuole quindi fare cadere questa nozione,considerata come un residuo di dogmatismo,riconducendo quindi l’intera realtà all’attività dell’Io Puro,introducendo così l’idealismo(filosofia che considera come unico principio quello dell’io che produce tutti gli oggetti di conoscenza).

“LA DOTTRINA DELLA SCIENZA” (pag.460):

La dottrina della Scienza si divide in tre parti:1-Principi,2-Conoscenza e 3-Morale.

1-I PRINCIPI:

 L’esperienza implica sempre il principio d’identità e il principio di non contraddizione; questi principi presuppongono un’attività del pensiero che,nel primo caso,riconosce che “A=A” e,nel secondo,che “A diverso da B”. Se questi due principi sono universali e necessari,allora anche l’Io lo è.
Dunque la capacità dell’Io di porre(principio d’identità) e opporre(p.di non contraddizione) è la condizione a priori dell’esperienza.
La produzione della realtà da parte del soggetto avviene attraverso un processo dialettico composto da tre momenti:

A.l’Io pone sé stesso  (auto posizione del soggetto)

B.l’Io oppone a sé un Non Io  (differenza tra soggetto pensante e oggetto pensato:apparente contraddizione)

C.l’Io oppone,in sé,ad un Io Divisibile,un Non Io Divisibile  (anche il non io è determinato dall’io)


Al termine del processo si arriva a capire che vi è un “orizzonte dell’Io”,dentro il quale l’io che si contrappone al non io e il non io che si contrappone all’io sono determinati,vi è propriamente una determinazione tra entità finite.

(Cfr.Plotino:l’Uno si pone,ma pone anche l’altro da sé)




2-CONOSCENZA:


Su questo processo appena illustrato si basa anche la conoscenza poiché,anche in merito ad essa,si ha a che fare con un’alterità tra soggetto e oggetto.Essa si sviluppa su tre livelli:
in un primo momento,il soggetto si “scontra” con l’oggetto e lo riconosce come altro da sé,
successivamente si verifica un’assimilazione totale dell’oggetto(per Kant ciò non sarebbe possibile) e infine si scopre che la conoscenza appena acquisita è una conoscenza condizionata,poiché ci sarà sempre un nuovo oggetto da conoscere,un nuovo Non Io.
Si capisce dunque che è sempre possibile scoprire l’armonia di un oggetto,ma anche che la ricerca conoscitiva è infinita,poiché l’Io è finito.

3-MORALE:

In merito alla questione etica,Fichte ritiene fondamentale il concetto di libertà poiché,secondo lui,è proprio questo il fine per il quale l’Io oppone a sé il Non Io in quanto,di fronte a questa opposizione,il soggetto,vincendo l’oggetto,ottiene maggiore autonomia e diventa quindi più libero.
Vi è poi,per il soggetto,un’esigenza di libertà assoluta che non è mai raggiungibile,poiché vi è sempre un processo continuo che fa sì che vi sia sempre un ostacolo(non io) da superare.

(La libertà è,in un certo senso,data fin da subito,ma nel momento in cui essa non si confronta e supera gli ostacoli è solo libertà in potenza.)




PENSIERO POLITICO:

Nei “Discorsi alla nazione tedesca”,Fichte,influenzato anche dal pensiero del tempo(periodo delle guerre napoleoniche), assume una posizione nazionalista,sostenendo la supremazia del popolo tedesco e idealizzando un sistema politico chiuso con forte identità nazionale.
Qualcuno lo vide addirittura come precursore del Nazismo,ipotesi improbabile.


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