sabato 10 marzo 2012

FASCISMO DAL '25 ALLE ELEZIONI DEL '29

FASCISMO DAL ’25 ALLE ELEZIONI DEL’29

Nel ’25 il partito fascista attua una repressione dei partiti di opposizione, tramite gli enti centrali dello stato, molto utilizzati dal regime, con cui riesce a creare un partito unico.

In questo periodo si hanno quattro attentati alla vita di Mussolini abbastanza vicini temporaneamente parlando e per questo il duce terrà dei discorsi molto aspri, limiterà la facoltà di associazione e reintrodurrà pensa di morte per gli attentatori.

Il primo attentato, sventato dalla polizia segreta ancor prima che si attuasse (OVRA), è a opera di un socialista nel ’25 di nome Capello, che aveva dapprima partecipato alla marcia su Roma e che poi era stato espulso in quanto membro della massoneria. Il secondo vede come protagonista una donna inglese che, per aver colpito con un colpo di pistola di striscio il duce, viene accusata di essere una visionaria. Il terzo è ad opera di Dino Lucetti, anarchico, che lancia una bomba verso la macchina di Mussolini, che però rimbalza e ferisce altri, mentre il quarto avviene a causa di un giovane che spara colpendo il duce di striscio: sarà immediatamente ucciso dalle camice nere.

Questi eventi spingono il fascismo ad accentrare ancora maggiormente il potere e a privilegiare ancora di più le strutture statali quali i prefetti per garantire che venissero evitate situazioni di manifestazioni anti fasciste o di colpi di stato.

Nel ’28 avviena la costituzionalizzazione del Gran Consiglio a cui vengono date diverse competenze, oltre quella che già aveva di far mantenere l’ordine all’interno del fascismo, quali:

- La competenza di consultazione per elezione erede al trono

- Doveva consegnare la lista di candidati per la guida del governo al re

- Nomine a livello statale e provinciale degli uomini rappresentanti del partito

- Nomine dei sindacati, ormai solo fascisti.

Collegato al potere sopracitato del Gran Consiglio di dare la lista di candidati per la guida del governo al re c’e la nuova legge elettorale del ’28 con cui si prevede una sola lista elettorale con tanti nomi quanti erano i seggi in parlamento: questa lista veniva poi sottoposta a plebescito.

Sempre in questo periodo poi il partito fascista introdurrà anche la Carta del Lavoro che voleva riorganizzare lo stato in senso corporativo per superar la lotta di classe e risolvere i conflitti tra lavoratori e datori di lavoro. Il fascismo voleva anche dare potere legislativo alle corporazioni (camera delle corporazioni), ma questo progetto non fu attuato.

Di importanza fondamentale sono anche i Patti Lateranensi, (febbraio del ’29) in cui si vede l’orientamento favorevole del pontefice nei confronti di questo governo. Questi patti si sviluppano in tre parti ovvero il trattato nazionale che affermava l’esistenza dello stato Vaticano, la convenzione finanziaria che prevedeva il risarcimento alla Chiesa per le espropriazioni territoriali compiute dal regno Sabaudo e infine gli accordi veri e propri. Per ciò che riguarda questi ultimi, essi si sviluppano su vari piani:

- Studio religione cattolica anche alle medie e alle superiori

- Matrimonio civile con validità anche religiosa

- Laurea in teologia riconosciuta anche da stato

- Agevolazioni fiscali per il clero

- Giuramento davanti al capo di stato dei vescovi prima di ottenere la diocesi (principio religione di stato)

- Durante la settimana attività fasciste per aumentare i consensi, domenica lasciata alla Chiesa cattolica

MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI FASCISTI (maggio ’25)

Nel ’25 inizia la stesura delle ideologie fasciste del Manifesto dove la parte riguardante i principi politici sarà affidata a Mussolini stesso mentre quella riguardante la parte dei principi fondamentali sarà affidata a Gentile (teorico principale PNF). Il manifesto del PNF sarà firmato da diversi esponenti della cultura del tempo tra cui lo stesso Pirandello.

Nel manifesto si parte parlando dei fasci anti socialisti, schieratisi contro i socialisti che erano definiti come i disgregatori della nazione, che presentavano tutto come individuale, separando l’individuo dallo stato stesso cosa che non accade nel fascismo dove l’individuo appunto nello stato vi si realizza.

Viene poi definito il carattere religioso del fascismo, infatti tutto l’individuo viene coinvolto nello stato, non solo una parte, e criticato il liberalismo definito agnostico, privo di alcuna fede tipico del periodo del dopo guerra, quando i fascisti erano ancora una piccola minoranza.

Si specifica inoltre che il partito fascista si rifà alle ideologie risorgimentali (fatta l’italia bisogna fare gli italiani) e per tanto prevede il coinvolgimento, dopo quello delle elite, anche del popolo: questa idea è assente sia nel progetto liberale che in quello socialista.

Per ciò che riguarda invece lo squadrismo, soggetto di non poche critiche per le sue azioni spesso violente. viene data una giustificazione storica: infatti, a causa della situazione di decadenza, i giovani si mettono contro la legge dello stato per la creazione di una nuova legge e di un nuovo stato, quello appunto fascista.

L’azione delle squadre viene pertanto definita, oltre che garanzia dell’ordine sociale, non come disgregativa, bensì come aggregativa tanto che, una volta ottenuto potere politico le squadre si devono ritirare.

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