venerdì 2 marzo 2012

TACITO- GLI ANNALES

GLI ANNALES
Gli Annales si soffermano sulla Dinastia Giulio Claudia (da Augusto a Nerone). L’intento di Tacito è quello di far capire come si sia formato l’impero, le sue radici ed origini. Così come la descrizione degli imperatori dell’età Flavia, anche quelli dell’età Giulio Claudia non sono descritti in maniera positiva. Tacito è molto pessimista anche nei loro confronti, consapevole che non si potrà mai tornare alla Repubblica passata e che l’impero resta il male minore da attraversare (esso non porta la pace come si diceva nel Dialogus De Oratoribus, è una forma negativa di governo; in ogni caso Tacito non propone nessun cambiamento.

DISSOLUTEZZE DI MESSALINA (PAG 427-428)
1. Messalina mai più sfrenata in lussuria nel tardo autunno in casa simulava le scene della vendemmia. I torchi venivano premuti, scorrevano fiumi di vino; e le donne vestite di pelli danzavano come Baccanti che sacrificano o delirano; ella con i capelli fluenti, agitando il tirso danzava, e Silio vicino, circondato dall’edera, portava i coturni, e scuoteva la testa mentre un caro dissoluto schiamazzava intorno.
2. Si racconta che Vezio Valente, arrampicatosi su un albero altissimo in mezzo a quella lussuria, a coloro che gli chiedevano che cosa guardasse, rispose che guardava una tempesta spaventosa che veniva da Ostia, sia che quella scena fosse davvero cominciata, sia che per caso la voce uscita fosse trasformata in presagio.
3. Intano giungono non voci ma messaggeri da ogni parte, che riferiscono che tutto era conosciuto da Claudio e che stava arrivando pronto alla vendetta. Dunque Messalina si allontanò verso i giardini di Lucullo, Silio verso gli impegni del foro, nascondendo la paura (oppure “facendo finta di niente per paura”). Mentre gli altri si dileguavano di qua e di là, erano già lì i centurioni e furono imprigionati a seconda di come ciascuno veniva trovato in pubblico o nascosto.
4. Messalina tuttavia, nonostante la situazione sfavorevole le togliesse la capacità di decisione, decise prontamente di andare incontro al marito e di farsi guardare da lui, cosa che spesso aveva avuto come aiuto, e mandò a dire che Britannico e Ottavia andassero ad abbracciare il padre (oppure “e mandò qualcuno affinchè Britannico e Ottavia andassero ad abbracciare il padre”). E Messalina pregò Vibidia, la più anziana delle Vestali, di andare a chiedere udienza al pontefice massimo e di chiedere clemenza.
5. E nel frattempo con tre compagni in tutto –c’era all’improvviso questa solitudine-, attraversato a piedi lo spazio della città, cominciò a percorrere la via per Ostia su un carretto nel quale erano accumulati i rifiuti dei giardini, senza la misericordia di nessuno, poiché prevaleva la perversione delle sue colpe.
COMMENTO

1. Messalina è l’ultima moglie di Claudio. Claudio fu presentato da Tacito come un minorato e problematico (in realtà non lo era, al contrario era molto colto), dipendeva completamente dalle donne e dai prefetti del pretorio che presero in sopravvento sul suo governo.
N.B. = il verbo DISGREDIUNTUR da l’idea della “divisione”; usare il congiuntivo nelle concessive è di uso POSTCLASSICO.

LEGGERE ANCHE IN ITALIANO “LA FINE DI MESSALINA” PAG. 429-430!!!

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