venerdì 18 maggio 2012

CIVICA ( STORIA )


( premessa: questi sono solo gli appunti del Ferro, visto che continuava a saltare da una parte all’altra è meglio leggersi anche il libro )
 (libro storia : cap. 16: pag 587 a 590- cap.19 : da 629 a 645-  cap. 27 905 a 919)

LA POLITICA ITALIANA DOPO IL CENTRISMO
(cap. 16 pag 587 a 589 )
Il centro sinistra: governo Fanfani e governo Moro
Intorno alla metà degli anni 50, il centrismo entra in crisi e ne conseguono grandi cambiamenti.
 I partiti : i cambiamenti del PSI, PCI e DC.
Nel 1956 entrano in Ungheria i carri armati sovietici per contrastare la rivoluzione in atto nel paese che voleva porre fine alla dominazione  russa; mentre il partito comunista si mantiene fedele al modello sovietico, nonostante le diverse critiche ai crimini si Stalin, il partito socialista, pur formato da diverse componenti ( marxista, quella principale, e riformista ) si distacca profondamente dalla Russia, dichiarandosi disposto a collaborare a una politica di riforme.
Anche nella democrazia cristiana ci sono diversi cambiamenti: De Gasperi viene allontanato della politica; il partito cambia direzione: si opta per l’intervento statale nell’economia e si critica, invece, le impostazioni liberiste dei governi precedenti. Emergono nuove figure nel partito, come Aldo Moro e Amintore Fanfani, futuro segretario dello stesso partito. Fanfani si adopererà per rinnovare il partito, cancellare quella dipendenza dai ceti ricchi  investendo nel pubblico per ottenere maggior sostegno dagli altri. Sempre con l’intervento si Fanfani si ha l’accordo con la partito socialista, alleanza in pieno accordo con la costituzione che prevedeva la revisione di diversi articoli dei diritti economici e un interesse verso le regioni.   

Il governo Fanfani: programmazione dell’economia, la riforma della scuola
( libro di storia: pag da 634, fatto davvero bene)
 Fanfani ottenne nel 1961 l’astensione dai socialisti in Parlamento, si ebbe così un governo monocolore presieduto dello stesso Fanfani e una larga partecipazione del centro-sinistra. 
Il programma di governo, ispirato da Fanfani e sostenuto dei socialisti, ha come obbiettivo un sistema di programmazione economica, già presente nell’articolo 41: “ la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata sia indirizzata e coordinata a fini sociali.”, nell’articolo, infatti, non si parla né di liberalismo, né di pianificazione, ma di programmazione , che avrebbe dovuto appianare lo squilibrio tra nord e sud.
Il programma si articolava su diversi punti: il controllo dell’economia, la riforma della scuola, la tassazione dei titoli azionari ( durerà poco ) e l’ introduzione delle regioni a statuto ordinario.
Per poter aspirare al controllo dell’economia, era fondamentale avere il controllo dell’energia : venne nazionalizzata la produzione energetica anche dell’energia elettrica ( nasce l’ENEL 1962).In questo modo si poté controllare l’importazione dei privati; venne riformato il sistema  d’istruzione (1962) con l’obbiettivo di diffondere l’uguaglianza e di superare la discriminazione sociale anche a livello scolastico; avvenne così l’unificazione della scuola MEDIA , (scompare la differenza tra istituti tecnici e studi umanistici  riservata solo a pochi) , vengono assunti numerosi insegnanti ( per affrontare la disoccupazione). (La riforma delle superiori, sotto spinta anche dei comunisti, si avrà negli anni ’60, quando l’ingresso alle università sarà libero e non più dipendente dalla scuola superiore frequentata.) Venne, però, accantonata, l’introduzione delle regioni a statuto ordinario: la DC temeva che al loro interno, avrebbero potuto prendere piede poteri diversi da quello centrale, ( es. comunisti in Toscana.)

Il governo Moro
(cap. 19 pag 633  a 641 )
Nel 1963 sotto la presidenza di Moro, nacque un nuovo governo su basi più moderate rispetto al precedente; il nuovo governo di centro-sinistra bloccò immediatamente le varie riforme anche a causa dei primi segnali di crisi.
Nell’aria c’era un clima molto teso anche per la paura dell’attualizzazione del piano “Solo”, questo piano ideato del Generale Giovanni de Lorenzo e coinvolgeva i servizi segreti per cercare di bloccare il processo riformatore e riaffermare un sistema politico- conservatore autoritario e consisteva nell’occupazione di prefetture e altri centri da parte Solo dell’arma dei carabinieri, il piano, però non scatterà.

Il terrorismo e il ‘68 in Italia
( pag 641 )
Il ’68 italiano fu fortemente influenzato più che altro dal Marxismo; né si ravvisa una forte tendenza all’assemblearismo , queste assemblee permanenti erano tenute nelle scuole e nelle università e al loro interno si decideva qualsiasi cosa e “Si aveva come obbiettivo lo scardinamento del sistema capitalistico  in tutto lo stato, non solo nell’economia, ma anche sul piano dell’organizzazione, del primato delle multinazionali ”.  ( Mareuse  )
Nel 1969 una bomba esplose e Milano in piazza Fontana, esattamente davanti alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, dalle indagini risultarono che i responsabili appartenessero all’estrema destra fascista ( furono arrestati Pinelli, che morì precipitando dalla questura tre giorni dopo, e Valpreda), l’incapacità di  risolvere il caso venne messa sotto accusa dall’opinione pubblica che  denunciò la volontà dai servizi di sicurezza di deviare l’attenzione su una pista anarchica, e si parlò allora, per la prima volta , di strategia del terrore, messa in atto dalle forze di destra per incrinare il governo e favorire una soluzione autoritaria.
Sorgono le prime forme di mobilitazione antisistema della  sinistra, prima l’opposizione ai tentativi di colpo di stato della destra ( esempio il piano Solo ), poi azioni rivoluzionarie come il gruppo di “ lotta continua” che inizia la propaganda contro l’asservimento della polizia alla Capitale, ( viene ucciso Calabresi, dal suo ufficio era “caduto” l’anarchico sospettato della strage di piazza Fontana); vengono a formarsi diversi gruppi rivoluzionari antisistema che saranno poi le Brigate Rosse.

Gli anni ’70 e Berlinguer
(pag 643 a 644 )
Nel ’73 c’era stato un colpo di stato in Cile, dove la destra, sostenuta dai servizi segreti americani, fa cadere il governo socialista; Berlinguer spera che possa accadere qualcosa di simile anche in Italia e così, sostenne la necessità di ottenere un compromesso storico , un accordo politico più solido della già presente alleanza con i comunisti e i socialisti.
Berlinguer decide così di allearsi con le forze cattoliche progressiste in grado di assicurargli una buona base di massa, necessaria per avere stabilità e riforme. Amalgamando così le diverse prospettive, il PSI divenne il partito di convergenza delle eterogenee istanze di trasformazione che si agitavano nella realtà italiana.
Il COMPROMESSO STORICO venne elaborato da Moro ( per una prospettiva di breve periodo) e dallo stesso Berlinguer ( per una di lungo periodo ); divenne possibile anche perché nel ’68 il PC aveva cambiato un po’ la sua prospettiva condannando un altro intervento del PATTO DI VARSAVIA, ormai la “spinta della Rivoluzione Bolscevica si è esaurita” e si decide di prenderne le distanze, viene designato il progetto dell’Eurocomunismo (creare un programma comune, ma diverso da quello russo). 
Il compromesso storico insiste sul principio di AUSTERITA’. Era presente moltissima corruzione nell’ambito politico e bisognava promuovere una nuova ETICA POLITICA.
A partire dal ’75 la situazione italiana peggiorò gradualmente:  al terrorismo, prima nero ( basato sulla strategia della tensione) si aggiunse quello rosso (si concentrava su colpire il potere ); si aggiunse la crisi economica. Nello stesso anno il PIL scese molto e aumentò l’inflazione in parte dovuta all’aumento dei prezzi dei petrolieri arabi e a spese eccessive.
In questo periodo di emergenza, entra in azione il principio di austerità: moralizzazione sociale, minor spesa e nuovo modo di vivere più sobrio e soprattutto si decide di avviare un governo più organico con i comunisti all’interno, questi avrebbero sostenuto il governo, entrando nella maggioranza, ma senza possedere alcun ministero.
Il 16 marzo del 1678 le BR rapiscono Aldo Moro, lo stesso giorno in cui il nuovo governo di Andreotti doveva essere presentato, Moro era uno degli artefici principali della politica di solidarietà. In questo periodo difficile ( la decisione di non trattare con le BR e la conseguente morte di Moro) , entrò in carica il nuovo governo di solidarietà nazionale.  
 Il nuovo governo promuoveva una politica basata sulla maggior austerità e sulla diminuzione delle richieste sindacali portò a un miglioramenti, come il calo dell’inflazione e il miglioramento della situazione economica, dovuto però ad una riforma fiscale che aveva riordinato il sistema di tassazione e lo aveva reso più efficace. Tuttavia questo governo non riuscì a produrre altre riforme significative: la
Legge dell’equo canone ( regolare e calmierare il livello degli affitti ) aveva creato un mercato degli affitti secondario, la riforma sanitaria ( cure gratuite e enti sanitari affidati alle regioni ) era, nel concreto, una fonte di spreco.
Lo stato intervenne attivamente ed energicamente nella lotta al terrorismo, il fenomeno si riassorbì gradualmente a partire dagli anni ’80.
 Nel ’79 viene meno la solidarietà nazionale per una questione di politica estera: l’Italia entra nel recente sistema monetario Europeo, nonostante l’opposizione dei comunisti che successivamente abbandonarono il governo. Questa nuova situazione lasciò ampio spazio al partito socialista, che diversamente dal PCI non era mal visto degli USA, tuttavia emerse prevalentemente il  PSI riformato di Craxi. ( che segue la linea di Proudon.)

Dagli anni 80 al 93
( pag 645 a 648 )

Gli anni 80
La figura di Craxi. Craxi era un personaggio di spicco, ragioniere del PSI che mirava a ribaltare gli equilibri , ( accordo con DC PCI ), il PSI ripudiava esplicitamente Marx e si richiamava al socialismo riformato 
L’Italia degli anni ’80 diventa il 5° paese industriale,tuttavia sotto questo benessere aumenta il debito pubblico rispetto al PIL e nel ’91 il debito supererà addirittura il PIL; l’Italia, infatti, non approfittato del periodo di benessere per limitare il debito pubblico,  ( es con investimenti nelle risorse ) e si iniziò a parlare di occasione persa e così, nel ’92 si arrivò vicino alla bancarotta e il governo Amato dovette prendere dei provvedimenti d’urgenza.

Il terrorismo. Nonostante la media di 800 attentati all’anno, comincia lentamente a rientrare  Il  fenomeno del terrorismo, anche grazie alla legge sui pentiti che aiuta a scardinare i vari gruppi. Continua la strategia della tensione e gli attentati, il 2 agosto dello stesso anno, muoiono 80 persone nell’attentato alla stazione di  Bologna, intervengono immediatamente i servizi segreti ma, solo dopo depistaggi e 16 anni di processo e revisioni di sentenze si riconosceranno i colpevoli in gruppi di destra- ?? responsabili di aver collocato l’esplosivo ( loro si dichiararono innocenti) .  Le difficoltà nella chiusura di questo processo sono da imputare ai diversi depistaggi orditi dal personaggi occulti.
 Cossiga, l’attuale presidente della repubblica, dichiarò ai giornali che secondo lui la responsabilità era da imputare all’ ORP ( l’organizzazione di resistenza palestinese ), sempre sotto il suo mandato esplode la questione Gladio un’organizzazione militare italiana, legata alla NATO  con il compito di intervenire per evitare l’avvento al potere dei comunisti  e un’eventuale invasione dell’Unione Sovietica.

I governi non DC. Alla fine degli anni ’70, sale al potere il presidente Sandro Pertini, successore di Giovanni Leone, eletto nel ’71, e dimesso dopo essere stato accusato ingiustamente di corruzione.  Il presidente Pertini darà l’incarico a  di presidente del consiglio a Spadolini, repubblicano, che affronterà diverse questioni. La prima questione affrontata fu lo scioglimento della Loggia P2, una loggia massonica segreta ben inserita ai vertici dello stato ( politica, amministrazione e esercito ) che aveva lo scopo attuare una ristrutturazione autoritaria dello stato; Spadolini lo scioglierà nell’81.
La seconda questione fu la modifica della costituzione.

Successivamente il Presidente Pertini diede l’incarico dei premier a Craxi ( da ’83 a ’87 ), leader socialista.  
Craxi insiste sulla necessità di riformare il sistema, punta all’aumento del potere sia del presidente del consiglio che del governo stesso, per velocizzare l’iter legislativo e maggior  elasticità, così per ottenere ciò si trova un accordo con Cossiga, presidente della repubblica subentrato a Pertini.
( Cossiga era d’accordo nonostante dovesse garantirla, voleva procedere con delle “picconate”).
Nell’84 si rivede il concordato con il papa del ’29 per renderlo più in linea con la costituzione: si limitano i privilegi della chiesa, l’istruzione della religione cristiana nelle scuole statali non è più obbligatoria, i preti non sono più stipendiati dallo stato, la religione cattolica non è più religione di stato ( stato laico ).
Si sottolinea poi la volontà di essere autonomi dalla politica internazionale.
In questo periodo l’inflazione è ormai al 15-16% e continua a salire a causa del principio della scala mobile ( adeguazione dei salari all’inflazione), per la volontà di comunisti e parte della maggioranza  si arriva al referendum per modificare questo principio, tuttavia l’opinione pubblica sostenne Craxi e il referendum non passò.

La Prima e la Seconda Repubblica
( 649 a 650 / cp 27 : da 905 a 919 )

La prima repubblica. Nella prima repubblica assumono un ruolo importante i partiti, ( elezioni tramite il sistema parlamentare ) tra i partiti principali troviamo la DC, PSI, PCI, liberale e il partito democratico.
Nel ’92-’93 cambia l’orizzonte politico e molti di questi partiti non si trovano più.
a)      Contesto internazionale. Si ha la caduta del muro di Berlino, si percepisce la fine del comunismo in Europa e crollano i voti per tutti quei partiti anticomunisti, come la DC ( cha aveva la funzione di impedire che i comunisti arrivassero al potere), il PCI , invece, cambia nome e prende le distanze da tutti i simboli comunisti. Si creano in questo frangente le leghe, alleanze politiche momentanee tra partiti, per ottenere dei benefici comuni.
b)      Contesto interno: tangentopoli. Il fenomeno ci corruzione è dilagato per tutto l’orizzonte politico, ormai per ottenere qualsiasi cosa di deve pagare una tangente, per contrastare Tangentopoli che vide coinvolta l’opinione pubblica contro i partiti, si diede il via ad un piano di processi giudiziari per arrestare i corrotti, i processi, pubblici e trasmessi in TV, videro protagonista Di Pietro come accusatore e come imputati i vari partiti, tra cui il partito liberale, quello repubblicano, quello socialdemocratico, e la DC ( che poi scomparirà, fino al ’78, infatti,  aveva trovato un buon sostenitore nel Papa Paolo IV, ma non con Wojtyla , si aggiunse poi un crollo dei consensi); invece il partito dei comunisti resterà indenne poiché i membri incriminati si presero le colpe. Si presenteranno anche le leghe regionali. ( ottennero un discreto successo, diffuse in molte regioni del nord; la loro propaganda era contro il centrismo del governo e facevano leva anche sui pregiudizi xenofobi e antimeridionalisti)
( ricordare: il partito liberale è conservatore, si basa su concetti liberali. Il liberalismo: è un concetto più economico, non comporta subito la libertà totale dal mercato.)

c)       La crisi economica di Amato, rischio della bancarotta. Affronta subito il problema prima con interventi fiscali sui beni immobiliari e mobiliari dei cittadini, poi con una manovra di riduzione delle spese ( tra qui quelle sanitarie) e infine con la privatizzazione di alcune grandi imprese pubbliche.

d)      Le mafie. In questo periodo le organizzazioni mafiose si erano espanse moltissimo, dal sud a nord della penisola, c’erano alcune zone, totalmente sotto il loro controllo (per esempio la Puglia).
Nel ’90 un politico, Sandro Lima appartenente alla DC, esponente della corrente andriottiana venne ucciso, ormai erano evidenti i rapporti tra la politica e queste organizzazioni malavitose.
In questi stessi anni, il governo iniziò una dura politica contro le Mafie, tra i vari giudici si distinse il giudice Falcone, che purtroppo saltò in aria con tutta la sua scorta, doveva diventare il coordinatore dei processi contro la stessa Mafia, successivamente toccherà a Borsellino, un suo collaboratore.

e)      La riforma istituzionale. Mario Segni, figlio del presidente della Rep. Ed esponente della DC, tramite una serie di referendum riesce ad introdurre una serie di cambiamenti ( due vengono cassati dalla corte costituzionale, l’unico aperto va al referendum ): nel ‘90- ‘91 passa la proposta di ridurre le preferenze ad 1 sola; ma non passa la legge per introdurre elementi maggioritari; nel ’93 si hanno le prime votazioni per inserire la votazione maggioritaria al senato, la legge elettorale per il senato sarà al 25% proporzionale e 75% maggioritaria.

Politica nell’età del BIPOLARISMO ( dopo il ’93)
( cap 27 da 911 a 917)

a)      Bipolarismo = alternanza tra destra e sinistra.

La destra. Il primo governo Berlusconi ( 1994 finisce dopo 8 mesi) Le elezioni del ’94, videro il successo di Forza Italia  ( si presenta con un’alleanza con un nuovo partito creato da poco, risultato dell’evoluzione della destra italiana: Alleanza Nazionale particolarmente radicata nel centro sud e favorevole all’intervento assistenziale dello stato (al suo interno vediamo Fini  che ruppe ogni continuità con il movimento sociale precedente); allearsi con la Lega, grazie all’accordo politico, elaborato da Fisichella che prevedeva un nuovo partito di destra capace di raccogliere la DC e i liberalconservatori. La destra vince queste elezioni.
Tuttavia ci furono delle tensioni tra Alleanza Nazionale e la Lega, che portarono alla rottura nel ’96.

La sinistra. Nella sinistra troviamo il progetto Ulivo promosso da Prodi ( gov. Prodi nel 1996). Prodi era stato il presidente dell’IRI ( l’istituto per la ricostruzione Industriale) legato alla DC. Ottiene la giuda del partito che raccoglie sotto di se la vecchia DC, il rinnovato PCI e esponenti della sinistra appartenenti a Rifondazione Comunista ( Bertinotti) e sarà la stessa Rifondazione Comunista a togliere l’appoggio al governo sia per la politica estera ( interventi per la NATO ) sia per la politica sociale ( tentativo di tenere sotto controllo la spesa pubblica )e la dipendenza dagli USA.

Prodi, insieme a Ciampi è artefice dell’ingresso dell’Italia a pieno titolo nel progetto dell’ Unione Europea;  questo adeguarsi ai parametri per soddisfare le richieste del trattato di Maastricht  comportava, però, una riduzione degli investimenti nel sociale e il cambiamento del piano economico. ( Politica estera che si ripercuote su quella interna. )Nel ‘92  l’Italia esce dagli accordi Monetari, poi ci sarà l’adeguamento al progetto dell’EU.

a)      I governi Berlusconi
( primo governo vedi la destra e pag 914 sul libro )
- il secondo Governo Berlusconi (2001-2005) . Nel 2001 Berlusconi propone un nuovo governo, chiamando Fini alla Vicepresidenza del Consiglio e Bossi al Ministero delle riforme istituzionali; per la fine di giugno propose un vasto programma basato su provvedimenti incentivi fiscali e snellimenti delle procedure d’investimento. Ma nel mese di luglio in occasione del G8 fu evidenti l’incapacità di gestire l’ordine pubblico e una serie di provvedimenti ( come  una pena minore per il falso in bilancio, l’abolizione delle tasse sulle successioni .. ) apparivano all’opinione pubblica e all’opposizione una forma di tutela per lo stesso premier.
Cade nel 2005.
-Il terzo Governo Berlusconi cade a causa del il distacco di Fini e l’abbandono dell’UDC legati all’imposta proporzionale ( meno pagamenti per i ricchi )
-Il quarto governo “nasce” sostenuto da coalizioni instabili, vengono proposte diverse riforme alcune ottenuto altre invece no, come la riforma costituzionale o quella del lavoro( per aver maggior flessibilità ) ; ci sono poi degli interventi nel settore della giustizia legati,  però, a vari conflitti di interesse del premier ( es la proprietà di vari media e l’annessa possibilità di controllare l’informazione ).
Sotto questo governo vedremo come, di fatto, non verranno portati a termine i grandi progetti di riforme.

-          L’altro Polo ( Ulivo  sotto i due governi Prodi, che resistono nonostante le grandi difficoltà interne, vediamo,invece, la realizzazione di riforme)

 I governi Prodi
( pag 915)
Il primo governo Prodi Nonostante la sfiducia dell’EU, Prodi, nel ’97-’98 riesce a far ottenere all’Italia i requisiti per entrare nell’Euro, introduce la tassa sull’Europa, riduce la spesa pubblica, sostiene il principio di austerità e tenta di ridurre la spesa sociale, guadagnandosi però la critica e il malcontento dei gruppi di estrema sinistra. Il governo cade a causa di lotte interne.

Il governo D’Alema
( pag 917 )
Nel 1998, dopo un ennesimo contrasto per la politica economica, il rifondazione comunista nega la fiducia a Prodi  che fu costretto a dimettersi. Si formò rapidamente un nuove governo di centro-sinistra preseduto da D’Alema. D’Alema sostenne l’intervento contro la Jugoslavia per il Kosovo ( contro Milosevic ) e l’elezione di Ciampi alla presidenza della repubblica.


b)      Crisi economica

GLI ANNI DAL 2000 ALLA CRISI ECONOMICA ATTUALE
Al governo Prodi, caduto a causa della crisi interna, succede, nel 2000, il governo Amato sotto il quale si elabora la riforma del titolo IV della costituzione. Dal 2001 al 2005 abbiamo, invece, il governo Berlusconi che tra le varie iniziative, come la riforma sulle elezioni. Già nel 1993 il sistema era maggioritario; nel 2005 viene ripristinato il sistema PROPORZIONALE CON CORREZIONI ; un’altra riforma che però non riuscirà ad essere realizzata, poiché bocciata dagli elettori, è quella presidenziale ( in armonia con l’art.138), dove venivano aumentati i poteri del presidente del consiglio e diminuiti quelli del presidente della repubblica.
La questione del terrorismo
Dopo l’11 , si scatenò la guerra in Afganistan, tra USA e GB, che Bush motivava sostenendo la tesi della presenza di armi si distruzione di massa in Iraq; in Italia la destra era filoamericana e sostenne la guerra di Bush; mentre il centro sinistra si schierò dalla parte opposta.

Dal 2007 al 2008
La crisi economica iniziò a manifestarsi in  America, sotto Bush con il quale iniziarono una serie di interventi pubblici; nel 2008 salì al governo Obama.

Sempre restando in tema di crisi, potremmo prendere in considerazione l’opinione di diversi economi:
-           Stiglitz, segue la linea keynesiana, sostiene che la necessità di un controllo della finanzia internazionale, l’investimento nel settore pubblico,nella ricerca e nell’istituzione. Egli, inoltre crede che sia necessario assicurare la libertà e la trasparenza del mercato .
-          Latouches teorizza tutta la decrescita, l’unico modo per riuscire a cambiare la visione generale dell’economia; bisogna rendere possibile la crescita sostenibile e gli interventi devono essere mirati per scongiurare eventuali squilibri futuri. 
-          Sen , critica le visioni neoliberaliste, deve essere creata un’economia etica che deve rendere possibile lo sviluppo di tutti gli individui.
( Per quasi tutti questi storici è possibile trovare l’intervista con Fazio su You tube )

Il 19° secolo è stato il secolo che ha segnato lo sviluppo degli Stati Uniti;ora,  invece, è  il secolo del Cina, dell’Asia e del Brasile; la loro crescita è legata all’aumento della popolazione, conseguenza diretta è la maggior richiesta e il crescente consumo di materie e di prezzo; tutto ciò porterà ad una crisi finanziaria.
La Crisi moderna

La crisi è riassumibile in 4 fasi principali: la crisi  immobiliare,la crisi bancaria, quella della borsa e la crisi economica reale.

LA CRISI IMMOBILIARE è legata alla crescita nella costruzione delle case. Le banche concedono i crediti con meno restrizione anche a chi non può garantire di poterli restituire, mettendo, però, delle ipoteche sulla casa stessa, successivamente questo comportamento verrò esteso a tutta l’economia. Ad un certo punto,però, si ebbe la stabilizzazione dei prezzi e lentamente iniziarono a scendere, erano,ormai, presenti molte case invendute.
Di fronte a questa situazione e alla possibilità di perdere tutti gli investimenti annessi, le banche crearono dei titoli misti, ovvero dei pacchetti che erano formati da tanti titoli: alcuni a forte rischio, altri a medio e altri ancora a scarso, e li proponevano come sicuri, in questo modo, questi titoli di seconda scelta viaggiarono per tutto il mondo.

LA CRISI BANCARIA è legata all’acquisto dei titoli di seconda scelta, immessi sul mercato dalle banche USA e acquistati da quelle di tutto il mondo. Improvvisamente avvenne il fallimento di alcune banche in tutto il mondo, attraverso l’analisi di mercato si scoprì che i titoli americani acquistati contenevano della “spazzatura”. La prima reazione delle banche è la restrizione i prestiti, la collaborazione tra le varie banche cessa, poiché si teme che la banca a cui si potrebbero prestare dei liquidi, non sarà più in grado di restituirli. 

LA CRISI DELLA BORSA è legata alle quotazioni della banca nella borsa mondiale. Le azioni di banche e imprese crollano; inoltre gli investimenti esteri si spostano su altri settori.

LA CRISI ECONOMICA “REALE”.
 Visto che sia le imprese che a privati non sono concessi dei prestiti, per pagare le materie necessarie, in cui costi aumentano con l’avanzata della crisi, falliscono i progetti e aumenta la disoccupazione. In America, alcune banche vengono salvate dall’intervento pubblico, si usano, cioè i fondi di tutti per evitare la condizioni peggiori. In Italia, e in generale in tutt’Europa le banche sono state più previdenti nell’acquisto e avevano un capitale solido come base che gli garantiva maggior garanzie. Tuttavia la rete finanziaria è tale che alla caduta di qualcosa, corrisponde il tracollo di un’altra; in America c’è la perdita della borsa che porta a meno circolazione di moneta nel mondo.
Gli interventi che si hanno in America e in Europa sono molto diversi: infatti, mentre in America, il governo decide di far intervenire la federal reserve  e di salvare così alcuni settori dalla crisi; in Europa nonostante ci sia la moneta unica e la BCE, manca quasi del tutto l’unità e insorgono problemi come nel caso della Grecia che ha rischiato il default perché alcuni stati, come la Germania, non avevano intenzione di intervenire a favore di uno stato che non avrebbe potuto garantire la restituzione.


Appunti  del 24 /05/2012
Amato
Amato faceva  parte del PSI di Craxi, era il tecnico di questioni politiche  e nel ’92 ottenne il consenso di molti, durante il suo mandato riuscì a migliorare la situazione dell’Italia (ormai ad un passo dal crollo e già fuori dall’EU) con il prelievo forzoso dai conti correnti di tutte la banche d’Italia permettendo così di avere un minimo sostegno per far fronte al crollo generale.
L’Ascesa di Berlusconi
Berlusconi era un imprenditore vicino a Craxi che riuscì a creare in poco tempo un partito politico che riscosse un grande consenso presso l’opinione pubblica considerando il fatto che non era, come gli altri, un partito “Tradizionale” ( nel senso che era appena creato, non aveva dei precedenti nell’800 come altri partiti politici italiani ). Possiamo individuare due fattori che facilitarono la salita al potere di Berlusconi:
1-      La crisi dei partiti politici di “mani pulite” del ‘92, dove tesorieri, segretari ed esponenti di DC e PSI vennero indagati per corruzione; questo portò molti ex elettori della DC ( per esempio, ma anche degli altri partiti indagati ) a sposare i propri voti verso altri orientamenti e verso quella che sarebbe stata Forza Italia, la coalizione di partiti creata da Berlusconi.

2-      La modifica della legge elettorale nel ’93, grazie ad un referendum il sistema passò da proporzionale a MAGGIORITARIO; la modifica era stata voluta per opporsi alla  partitocrazia.
Il sistema maggioritario alterna la preferenza degli elettori per ridurre il numero dei partiti e per far emergere una maggioranza stabile; con questo tipo di sistema, i piccoli partiti non hanno speranza se corrono soli e i loro voti andranno perduti, così per poter entrare nel governo dovranno allearsi con partiti più grossi  presentando canditati comuni. Sempre nel ’93 per le elezioni della camera e del senato venne adottato un sistema misto:
- il 3 / 4 del dei deputati e dei senatori venne eletto con il sistema maggioritario
- 1 / 4 dei deputati e dei senatori venne eletto con il sistema proporzionale
Nel 2005 il sistema è stato cambiato: si è costituito un sistema PROPORZIONALE CORRETTO con PREMIO DI MAGGIORANZA  e SBARRAMENTI.

 ( PER CAPIRE MEGLIO I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA, GUARDATE IL VOLUME 2 DI CIVICA. pag 13 14 15 vol 2 dell'edizione vecchia.  )

Berlusconi crea un partito di coalizione: FORZA ITALIA che riusciva sotto di sé diverse componenti:
-          Socialisti moderati e democristiani;

-          Alleanza nazionale, i partito di Fini, formato a sua volta da: vecchio elettorato di destra  nazionale ( DS ) MA  con orientamento lontano dal fascismo e verso la DC; + conservatori che sostenevano l’accentramento del potere nelle mani dello stato.
L’ideologia del partito, ideata da Fisichella, puntava sull’ottenere l’appoggio dell’elettorato del centro-sud sostenendo l’orientamento cattolico conservatore e opponendosi al liberalismo.

-          La lega che doveva assicurare l’appoggio delle zone settentrionali
All'interno di un panorama così vario sorsero diversi problemi causati, prevalentemente, dalle diversissime posizioni:
-          Alleanza nazionale voleva la presenza dello stato in economia;
-          I liberisti di Antonio Mantino erano molto numerosi e si scontravano con i cristiani conservatori;
-          La lega  si scontrava con la politica meridionalista e con Alleanza Nazionale.
Sarà la lega che, togliendo la fiducia al governo porrà fine al primo mandato di Berlusconi, era infatti entrata con dei piani precisi, tra cui una riforma delle istituzioni che però era in completo disaccordo con l’orientamento conservatore di altre componenti di Forza Italia. Il progetto della lega venne sempre più posticipato e mai attuato.

  Il sistema del bipolarismo
Si definisce bipolare un sistema politico che vede la contrapposizione di due blocchi distinti, rappresentati, di solito, da due coalizioni o raggruppamenti di partiti e/o movimenti, che si contendono la conquista del potere. Nel ’94 venne a crearsi questo tipo si sistema politico che vide l’alternanza di Forza Italia e Ulivo.

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