venerdì 4 maggio 2012

FASCISMO E ANTIFASCISMO (STORIA)

ANTIFASCISMO

Durante il periodo del regime fascista andò sviluppandosi un’opposizione al duce che comprendeva diversi schieramenti politici. I liberali facevano riferimento alla figura di Croce, schieratosi contro il manifesto di Gentile, a cui Mussolini aveva lasciato libertà di esprimersi per far vedere che il fascismo lasciava spazio all’opposizione.
Parte integrante dell’opposizione al fascismo fu anche il PCI abolito per primo dal duce. Il PCI organizzava reti clandestine antifasciste sia dall’estero (esilio) che dall’interno, correndo grandi rischi con la diffusione di volantinaggio e opuscoli e con l’infiltrazione di alcuni membri comunisti nei sindacati fascisti.
Un altro gruppo antifascista da ricordare è quello socialista che aveva trovato rifugio in Francia e cercava di portar avanti un nucleo segreto propagandistico in Italia; in Francia e più precisamente a Parigi in questo periodo ci sarà la riunificazione del PSI.
Alcuni gruppi antifascisti si unirono poi tra di loro per esempio nella Concentrazione antifascista di idee attendiste o in Giustizia e Libertà, nata nel ’29 di idee liberal-socialiste e interventiste.
Ma la svolta principale nelle organizzazioni contro il regime di Mussolini si avrà nel ’34 quando Stalin consentirà a tutti i comunisti europei di allearsi momentaneamente con le altre forze di opposizione per far fronte a fascismo e nazional-socialismo.
La vera fase attiva dell’opposizione antifascista si avrà poi dopo il ’40; prima di questa data infatti l’unico scontro, di piccole dimensioni, avutosi tra opposizione e fascismo, era stato nella guerra civile spagnola.

CONSENSO AL FASCISMO

Durante il regime del duce il consenso nei suoi confronti è abbastanza altalenante e mosso da particolari episodi. In generale diciamo che una parte della popolazione sosteneva attivamente Mussolini, mentre un’altra era completamente passiva al regime nonostante le numerose attività proposte dallo stesso e dallo stretto controllo dei prefetti, soprattutto nel periodo immediatamente successivo al caso Matteotti.
Il consenso aumentò fortemente dopo i Patti Lateranensi, con il pontefice che spingeva i credenti a seguire Mussolini e anche dopo la ricreazione dell’impero italiano: infatti i cittadini osannavano il duce come salvatore della pace. Il consenso ottenuto però andrà via via calando con il progressivo avvicinamento del regime a Hitler.

Nessun commento:

Posta un commento