lunedì 14 maggio 2012

POST-IMPRESSIONISMO (ARTE)


Al Post-impressionismo si rifanno tutti quegli orientamenti artistici che si svilupparono in Europa tra la fine dell’ ‘8oo e l’inizio del ‘900. Il Post-impressionismo è una tendenza artistica che supera i concetti dell'Impressionismo, conservandone solo alcune caratteristiche.

PUNTINISMO
Il puntinismo (
pointillisme) si sviluppa in Francia alla fine del 1800. I puntinisti dipingono in maniera ancora più scientifica degli impressionisti e curando particolarmente la pennellata, più corta di quella impressionista, creando l’effetto “a puntini”. Questa maniera così macchinosa e rigida di dipingere, studiata per restituire solidità all’impressione ed aiutata dalla presenza di forme geometriche, sarà il limite dei puntinisti. Le opere richiedevano un impegno grandissimo e tempi lunghi. Sia Seurat che Signac (due puntinisti, tra i più famosi) si basarono sugli studi sulla luce e sul colore fatti dal chimico Chevreul, che lavorava nell’industria dei tessuti e scoprì che accostando due colori complementari, essi risultavano più luminosi.
SEURAT
In “Una domenica pomeriggio all'isola della Grande Jatte” Seurat dipinge senza una logica prospettica; raffigura forme geometriche (per esempio gli alberi sullo sfondo). Nessuno dei personaggi guarda l’osservatore, se non la bimba vestita di bianco. Seurat dipinge per esprimere la sua tecnica, infatti non fu mai interessato a descrivere la società, con i suoi pregi e difetti.
SIGNAC
Signac dà moltissima importanza al colore, piuttosto che alla forma. Egli si dedica alla rappresentazione nei suoi dipinti di effetti ottici (onde, vortici…) molto colorati; lo vediamo nel ritratto “
Félix Fénéon” I colori, a suo parere, indicano emozioni e stati d’animo.

TRA ESPRESSIONISMO E SIMBOLISMO
Gaugin e Van Gogh collaborarono artisticamente. Essi non si possono ancora definire del tutto espressionisti; alcuni critici li considerano simbolisti. Entrambi stendono sulla tela il colore puro, molto denso, non mediato più dal chiaro-scuro.
Gli espressionisti più importanti furono Klimt e Matisse; secondo loro il colore è espressione dell’interiorità e non deve rispettare per forza il colore della realtà. Klimt, oltre che i colori, arriva a deformare i corpi.
GAUGUIN
Egli fugge dalla civiltà e fa suo il mito del “buon selvaggio”. Interrompe la relazione con la moglie, dopo la perdita del lavoro e se ne va da Parigi. Si trasferisce in Bretagna, in un villaggio di pescatori, anche se la sua filosofia di vita non sembra rispecchiarlo appieno. Pare che non sia totalmente “vero” nella messa in pratica del suo pensiero riguardante il ritorno alle origini e le forme naturali, tipiche dell’uomo primitivo.
“La visione dopo il sermone” (Pag. 52) rappresenta un gruppo di donne della sua nuova comunità che dopo la Messa hanno una visione: Giacobbe che lotta con l’angelo, già soggetti di un quadro di Delacroix (Pag. 140, volume 5). La visione, non essendo reale, è rappresentata in maniera sproporzionata rispetto al resto. Le linee di contorno dei soggetti sono piuttosto evidenti, come accade sulle stampe giapponesi, prese da ispirazione dagli artisti del periodo. Gauguin donò il quadro al parroco della comunità che rifiutò, considerando il soggetto difficile da interpretare per i fedeli.
Gauguin prende ispirazione dagli artisti che componevano il gruppo Nabis. Ne "La visione dopo il sermone" Gauguin è ispirato da Emile Bernard (Pag. 58 "Donne bretoni sul prato"). Bernard è più naturalistico rispetto a Gauguin,ad esempio nel colore (il prato è verde e non rosso come in Gaugin); egli è anche meno legato al mito del buon selvaggio e per questo inserisce nei propri dipinti personaggi cittadini (donna con l’ombrellino). Gli artisti di Nabis  erano impegnati in opere dei contenuti fortemente simbolici, spesso avvolti nel mistero. Gauguin si trasferisce a Tahiti, grazie a dei finanziamenti del governo per lo studio delle culture del posto. Egli dipinge delle opere mischiando il panismo del posto con la religione cristiana. Egli dipinge l’ “Ave Maria” che potrebbe essere interpretata sia in chiave cristiana, sia libera da interpretazioni. Sembra che si possa parlare di una lettura in chiave cristiana per la presenza delle aureole sulla testa della donna e del bambino, per le 3 donne che portano doni come i 3 Magi e per le mani giunte delle 3 donne come durante la preghiera cristiana. Gauguin è molto decorativo, ama il colore e i paesaggi esotici. Nel vestiario dei suoi personaggi non è però naturale, non si attiene al mito del buon selvaggio, poiché dipinge  i parei portati da queste popolazioni solo dopo l’arrivo dei colonialisti. In questo caso Gauguin appare dunque piuttosto costruito e pare soltanto che segua la moda esotica in voga allora a Parigi,  durante l’Esposizione Universale(1889). Gauguin è l’autore anche di “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, dipinto simile ad un fregio antico per la disposizione di più scene in orizzontale. Le scene sono per lo più da leggere in chiave religiosa (il bambin Gesù, Adamo che raccoglie il frutto del peccato, un uomo e una donna nel loro cammino, una statua di idolo..).  Gauguin disse che le allegorie del dipinto erano impossibili da interpretare. 

VAN GOGH
Vincent Van Gogh comincia a dipingere  autodidatta in un’età già relativamente matura. Egli era affetto da una malattia psichiatrica assimilabile ad una sindrome maniaco-depressiva. Morirà suicida ancora sconosciuto per la sua arte. Prima di cominciare a dipingere viaggiò tra i paesi di minatori in Belgio per diffondere il Vangelo; gli si prende a cuore la situazione dei più poveri. Van Gogh dipinge per questo motivo personaggi degli strati bassi della società con in “Mangiatori di patate” (pag. 59), dove è chiara un’ispirazione da parte di Millet, soprattutto per le tonalità scure. Egli fu criticato per la deformità dei volti dei suoi personaggi perché sembra che esageri a rappresentare in tale modo la povertà e la sofferenza. Nell’ ’86 si trasferisce a Parigi dove incontra alcuni post-impressionisti che rivoluzioneranno la sua visione della pittura. Van Gogh comincia a dipingere con colori molto brillanti e facendo attenzione all’accostamento di colori puri (seppur non fosse scientifico come i post-impressionisti).

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